Ne abbiamo già parlato qualche mese fa: il brevettatore seriale Leigh Rothschild ha intentato una causa per furto di idea contro GNOME per Shotwell, il software per la gestione delle fotografie digitali su molti dei vostri desktop.
Eravamo rimasti al contrattacco, durante il quale la GNOME Foundation ha risposto colpo su colpo, richiedendo il supporto legale dello studio Shearman & Sterling e quello degli utenti per finanziare la battaglia nel foro di competenza.
L’obiettivo principale di GNOME era sicuramente quello di invalidare il brevetto, poiché davvero troppo generico:
The present invention is directed to a system and method for distributing at least one digital photographic image from a capturing device, such as, for example, a digital camera or other mechanism having digital photographic capabilities, to one or more receiving devices.
La presente invenzione è diretta a un sistema e metodo per distribuire almeno una immagine fotografica digitale da un dispositivo di cattura, come, ad esempio, una fotocamera digitale o qualsiasi altro meccanismo con capacità di scattare fotografie, a un dispositivo ricevente.
E così, un paio di giorni fa, GNOME annuncia di essere uscita indenne dallo scontro, risoltosi amichevolmente. Rothschild ha ritirato l’accusa, aggiungendo:
I’m pleased that we have managed to settle this issue amicably. I have always supported the innovation of open source software and its developers and encourage its innovation and adoption.
Sono lieto che siamo riusciti a risolvere amichevolmente questo problema. Ho sempre sostenuto le innovazioni e gli sviluppatori dei software open source e ne incoraggio l’innovazione e l’adozione.
Ricordiamo, per dovere di cronaca, che prima di questa dichiarazione, Rothschild aveva chiesto il pagamento di una cifra a cinque zeri per emettere una licenza e permettere a GNOME di continuare lo sviluppo di Shotwell.
Con il ritiro dell’accusa il caso non ha ragione di esistere, e questo, forse, può lasciare l’amaro in bocca. Il punto focale della risposta legale di GNOME era impedire che in futuro cause come questa potessero essere intentate contro chiunque. Con l’accordo, GNOME è riuscita a portare a casa una sorta di invulnerabilità parziale: nessun brevetto Rothschild potrà essere usato in futuro contro di lei.
In sostanza, tutti gli altri patent troll e il resto dei software open source rimangono chiusi fuori, a scannarsi tra di loro, mentre in tribunale sembra essere appena terminato il festival delle pacche sulle spalle.
Questo ciclo si è concluso, ma siamo sicuri che torneremo a parlare di casi simili, con protagonisti differenti.
Amministratore di sistema “umile ma onesto”. Inciampato in Linux per caso, è stato l’inizio di una storia d’amore bellissima.
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