Magari sulla stampa vi è già capitato di sentir parlare di PeppermintOS, e di come pare essere un ottima soluzione per rivitalizzare hardware non proprio recentissimi.

Basato su Ubuntu LTS ed un ambiente desktop LXDE personalizzato parecchio per mantenere un look & feel moderno, e con una selezione di software preinstallati minima, sia a livello di occupazione di disco che di uso di CPU e RAM, questa particolare distribuzione è indicata per quei computer non necessariamente “all’ultimo grido” che necessitano di particolare cura nell’uso delle risorse. E pare ci riesca così bene da meritarsi addirittura un articolo su Forbes a riguardo.

Un grosso shock per tutta la community di utenti è arrivata a Gennaio di quest’anno: il founder e CEO di Peppermint LCC Mark Greaves è venuto a mancare per problemi di saluti e, purtroppo, molti utenti hanno iniziato ad abbandonare la distribuzione immaginando che, in un periodo più o meno breve, lo sviluppo sarebbe cessato del tutto.

Ma, come spesso avviene nei progetti open-source che vivono di community e non di singole persone, dopo qualche tempo è apparso un post sul forum ufficiale:

Mostly #teampeppermint’re pleased to let the world know, PeppermintOS will LIVE ON!  We have a build/code/dev team in place, rounded up from within the peppermint forums and Mark’s collaborative associates. They’re currently sorting thru the voluminous work PCNetSpec left behind as they sus out what may come next for pepOS.

Il team di Peppermint ha piacere di far sapere al mondo che PeppermintOS sopravviverà! Abbiamo un team di build/sviluppo all’opera, composto di persone dal forum di peppermint e da collaboratori di Mark. Attualmente stanno mettendo ordine nel voluminoso lavoro che PCNetSpec [Mark, n.d.t.] ha lasciato alle spalle mentre cercano di identificare quali saranno i prossimi sviluppi per pepOS.

Tutto ancora up & running quindi e, siamo sicuri, se il progetto davvero ha i forti sostenitori che pare avere, lo vedremo evolversi per almeno altri 10 anni.