“Ci vogliono vent’anni per costruirsi una reputazione e cinque minuti per rovinarla. Chi riflette su ciò, fa le cose diversamente” – Warren Buffett
Chissà se Linus Torvalds ha mai tenuto a mente questa citazione attribuita a Warren Buffet prima di qualcuno dei suoi interventi coloriti. Verrebbe da dire di no, o magari sì, ma certamente nelle sue affermazioni, forse forte della sua posizione dominante, il creatore di Linux poche volte si è curato delle conseguenze.
Il preambolo si rende necessario alla luce di quanto emerso recentemente in seguito al “Linusgate“, sostanzialmente la pubblicazione di una serie di email riservate ai Debian Project Leaders trafugate in qualche modo e pubblicate a questo indirizzo.
Nel thread sostanzialmente si discute della possibilità di bannare Torvalds dall’intero progetto (ad esempio impedirne la partecipazione alle varie Debconf) a causa del costante inappropriato linguaggio in continua violazione del Code of Conduct del progetto.
Prima di ritenervi shockati dalla notizia, rileggete bene il titolo: sei anni fa. Già, perché il thread di mail incriminato è del 2014. Come quindi interpretare la “notizia”?
Qualcuno potrebbe dedurre come Torvalds risultasse “sorvegliato speciale” da molto tempo, si potrebbe anche concludere che l’ormai antico (lo raccontavamo due anni fa) pentimento fosse forse meno spontaneo dell’atteso, ma viviamo tempi strani.
La gente si fa prendere la mano con molta facilità, ed ecco come una notizia di fatto vecchia di sei anni (e che peraltro non ha mai provocato conseguenze effettive) scateni la fantasia dei più.
I post di Slashdot e di Techrights ne sono un perfetto esempio. Quando infatti l’analisi di una vicenda lascia spazio alle teorie del complotto, la situazione inizia a farsi davvero preoccupante.
Come spiegare altrimenti l’interpretazione secondo cui esistono persone infiltrate per conto di Microsoft nei vari progetti open (quindi non solo Debian, ma anche Fedora)?
Non è uno scherzo, leggendo negli articoli nei link, si legge:
Some observers believe that it’s a plot by Microsoft to destroy the open source movement from the inside.
Alcuni osservatori credono che questo sia un piano di Microsoft per distruggere il movimento open-source dall’interno.
E poi altre cose agghiaccianti quali:
Linux isn’t at GitHub (yet), but Microsoft is still working towards that. Speech and code are both policed by Microsoft at GitHub. Censorship is very commonplace there.
Linux non è (ancora) in GitHub, ma Microsoft ci sta lavorando. I discorsi e il codice sono entrambi controllati da Microsoft a GitHub. La censura è molto comune lì.
Quindi la teoria è semplice: si fa in modo che il Kernel passi in GitHub (come se già non lo fosse), si elimina Torvalds e via, il piano di conquista del mondo potrà dirsi completo.
Vale davvero la pena discutere di tutto questo? Evidentemente per qualcuno sì, noi avremmo evitato volentieri, ma anche la cronaca vuole la sua parte.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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