CUPS è morto?

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CUPS sta per Commn UNIX Printing System (che potremmo tradurre con Sistema Comune in UNIX per la Stampa) e rappresenta il metodo in Linux per poter inviare un documento ad una stampante, qualsiasi. Esistono anche soluzioni proprietarie, ma modularità e uso di standard per ogni fase ha garantito da sempre il dominio a CUPS.

Nato nel 1997, e disponibile per il pubblico nel 1999, nel 2002 viene scelto da Apple per Mac OS X la quale, contenta della scelta, nel 2007 ha comprato il progetto ed assunto lo sviluppatore capo Michael Sweet.

Ecco, forse in questo caso caso abbiamo un esempio di progetto open-source senza community. Infatti, un articolo di Phoronix puntualizza come in tutto il 2020 ci sia stato un solo commit (una patch di sicurezza). Un po’ pochini già in generale, ma se li confrontiamo ai 350/400 degli scorsi anni si capisce il tracollo.

Cosa è cambiato? Apple ha visto andare via Michael Sweet, e con lui l’autore di oltre il 90% di commit del codice. Evidentemente ha trovato altri progetti da seguire, e apparentemente nessuno ha deciso di prendere l’iniziativa.

Diciamo apparentemente perché – come già suggerisce Phoronix – non possiamo escludere che i lavori siano continuati all’interno di Apple, con commit in un repo interno. Semplicemente, nessuno si sarebbe preso la briga di pubblicarli. Ma fosse davvero così, sarebbe la morte della cumminity. Sempre che sia mai esistita, a questo punto…

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.