Raiser5 è ancora sotto sviluppo, in particolare il Volume Management

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reiser

Quasi un anno è passato dall’annuncio – inaspettato – di Raiser5. E da allora notizie ne sono state rilasicate poche.

Ma a quanto pare il lavoro non è affatto fermo, visto che il 22 novembre è comparso un messaggio sulla mailing list del Kernel. Manco a dirlo, a opera di Edward Shishkin, attuale sviluppatore capo (o unico?) di questo filesystem.

Le novità descritte parlano delle evoluzioni sul Volume Management, ovvero della gestione di più dispositivi fisici per formare un unico dispositivo logico visto dal sistema operativo. Sì, esistono già tecnologie che fanno qualcosa del genere, vuoi per vocazione (come LVM) o per necessità (come RAID), ma sempre più spesso vediamo filesystem offrire direttamente questa possibilità (BTRFS, ZFS) senza passare da altre tecnologie. E che in effetti è la vera novita (finora nota) di Reiser5 rispetto alla versione 4.

Per ora sulla carta sembra tutto molto interessante, e i più intrepidi potranno anche testare le patch per il Kernekl e i relativi tool, ma rimane improbabile una vasta adozione anche quando lo sviluppo sarà finito.

Infatti Reiser4, successore scritto da zero di ReiserFS, è sempre stato out of the tree, una patch da applicare ai sorgenti del Kernel. Ma, in queste condizioni, qualunque amministratore di sistema lo scegliesse dovrebbe sobbarcarsi un carico extra per l’integrazione ad ogni aggiornamento del Kernel. E se in ambito casalingo è anche accettabile (poche macchine, dati in quantità non elevate o non troppo importanti), in ambito enterprise diventa spesso improponibile.

Ancora non si capisce se la mancata inclusione sia una scelta: Hans Reiser parlava di motivazioni politiche, mentre i manutentori del Kernel han sempre sostenuto che il codice non rispettasse gli standard richiesti.

Davvero un peccato per quella base di fan ancora piuttosto entusiasti, fin dai tempi di ReiserFS, che fu invece incluso nel Kernel 2.4.1. E non solo: fu il primo file journaled. Ma questa è un’altra storia…

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.