OpenSUSE Leap fu introdotta nel 2015 come controparte di Tumbleweed, la versione upstream usata come “testing ground” per SUSE Linux Enterprise Server (SLES).
Dopo circa un anno dall’annuncio da parte di SUSE, in questi giorni arriva la conferma definitiva che openSUSE Leap 15.3 (rilasciata la scorsa settimana in beta) sarà di fatto identica alla versione commerciale: se prima Leap era semplicemente basata sul sorgente di SLES, ora ne condividerà proprio i binari.
Essendo pressoché identiche, passare da Leap a SLES è solo questione di mere scartoffie per l’aggiunta di una licenza (come succede per Oracle Linux).
La cosa è stata inizialmente pensata per agevolare il test e la messa in produzione dei software, magari sviluppati su una piattaforma per poi essere messi online su un’altra, con tutti gli intoppi del caso. Rendendo Leap di fatto un clone della versione commerciale, sviluppare su Leap per poi passare a SLES risulta assolutamente immediato.
Con la mossa a sorpresa di Red Hat di “abbandonare” CentOS per farlo diventare upstream e con ancora molta confusione sul da farsi da parte degli addetti ai lavori, anche SUSE ci prova: perché non valutarla come alternativa a CentOS?
Gerald Pfeifer, CTO dell’area EMEA in SUSE dice:
This is not a response to anything anyone else has been doing, but obviously it’s a great opportunity. I would invite people to actually have a look and see whether this is something that meets their use cases, that meets their needs, and then please be my guest and have a look.
With SUSE, you have YAST, which makes setup and managing a lot easier. When it comes to things like the kernel or the user interface, it’s not the same, but in my experience it’s not a huge transition to go from CentOS to openSUSE or SUSE Enterprise.
Questa non vuole essere una risposta a nulla di quanto fatto da qualcun altro ma ovviamente è una grande opportunità. Inviterei le persone a dare davvero un’occhiata per capire se questo sia un qualcosa di compatibile con i loro use case, con le loro necessità, fate pure e date uno sguardo.
Con SUSE c’è YAST, che facilita di molto il setup e la gestione. Quando parliamo di Kernel o di user interface, non è la stessa cosa, ma secondo la mia esperienza non è una grande transizione passare da CentOS ad openSUSE o SUSE Enterprise.
Interessante la questione sicurezza dove le patch saranno praticamente rilasciate simultaneamente mentre, ad esempio, ci vogliono 24-72 ore per CentOS, tempi che sicuramente si allungheranno su distribuzioni alternative come AlmaLinux o Rocky Linux.
Ci state facendo un pensierino?
Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.
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