I primi effetti dell’uscita di scena di Jim Whitehurst da IBM si fanno sentire… In borsa

2

Solo pochi giorni fa, nel discutere la shockante notizia delle dimissioni da presidente di IBM da parte di Jim Whithehurst avevamo riflettuto sui possibili scenari a livello tecnologico, specialmente all’interno di Red Hat, dove la figura dell’ex CEO ora presidente era in qualche modo garanzia di fiducia nel mantenimento della cultura open dell’azienda dal cappello rosso all’interno di big blue.

In realtà, il primo vero risvolto della notizia si è verificato altrove ed in maniera quasi immediata. Infatti nonostante la conferma nel post dell’attuale CEO di IBM, Arvind Krishna, che Whitehurst rimarrà come “senior advisor”, quindi di fatto come consulente, all’interno dello staff dirigenziale, il mercato non è sembrato convinto.

Le azioni di IBM, da quando la notizia si è diffusa il 2 luglio, sono calate del 4.6% chiudendo ad un valore pari a 140,02 dollari per subire un ulteriore ribasso nei giorni successivi, fino a martedì 6 luglio, dove risultano infatti scese di un ulteriore 1,5%, per un valore di 137,93 dollari.

Ora è chiaro come non ci si trovi di fronte ad un crollo delle valutazioni, poiché fluttuazioni simili sono tranquillamente previste per aziende quotate come IBM, ma rimane il fatto che la reazione del mercato sia stata decisamente negativa.

Per quanto gli analisti di Morgan Stanley ritengano che l’uscita di Whitehurst sia più una natural progression piuttosto che una red flag, i fatti rimangono: essendo l’obitettivo di IBM mantenere un target per le proprie azioni di 151 dollari, al momento c’è un gap obiettivo da colmare.

Diciamo comunque che a noi uomini della strada l’aspetto finanziario della vicenda interessa solo nel caso in cui aiuti a capire come le cose progrediranno dal punto di vista tecnico nell’ambito Red Hat. In questo senso, al momento, non c’è nulla di nuovo sotto il sole: Red Hat is still Red Hat recitava il post di Jim Whitehurst a seguito dell’acquisizione.

Per ora, questo è quanto, ma certamente sentire cosa ne pensano in quel di Raleigh di tutta questa vicenda potrebbe dare indizi sul futuro. Staremo a vedere.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

2 risposte a “I primi effetti dell’uscita di scena di Jim Whitehurst da IBM si fanno sentire… In borsa”

  1. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    Se avessi un po’ di soldi da poter rischiare comprerei un po’ di azioni IBM, dubito che non sia in grado di riprendersi

  2. Avatar Raoul Scarazzini

    E faresti bene, al netto delle speculazioni varie IBM è ritenuta ancora la più bullish delle aziende IT quotate https://www.tipranks.com/stocks/ibm/bloggers

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *