Kobol, l’azienda di Helios64, il NAS OpenSource chiude i battenti

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Kobol, startup di belle speranze che ha prodotto il sistema Helios64, un NAS dal design accattivante e completamente open-source, ha annunciato la chiusura.

L’helios64, per i fortunati che sono riusciti ad entrarne in possesso (compreso chi scrive), è (era) questo gioiellino:

Una sorta di Raspberry on steroids che consentiva di collegare fino a 5 dischi per ottenere un NAS altamente configurabile, poiché supportante Linux in maniera totalmente nativa mediante Armbian, disponibile in forma Debian based o Ubuntu based. Con tutto quello che ne conseguiva: di fatto un parco giochi per quanti cercavano una soluzione a basso costo per archiviare i dati su un sistema non proprietario.

Ma la favola è finita. Con questo post, i gestori del progetto (nella pratica 3 persone) hanno annunciato che non c’è futuro per il progetto. Troppe le difficoltà nell’approviggionamento delle componenti (ovviamente il COVID ha inciso e non poco) e nella gestione degli ordini che, peraltro, sono sempre continuati.

Insomma, per chi l’ha creato, il progetto è diventato insostenibile e da qui la chiusura.

Una triste fine per un progetto dalle enormi potenzialità che i creatori archiviano con un mesto:

Sorry in advance for any inconvenience this will cause.

Ci scusiamo in anticipo per qualsiasi inconveniente questo causerà.

Che dire? Scuse accettate.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

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