Arriva la versione 1.0 di LXQt, la distribuzione per riesumare vecchi PC

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Uno degli usi più diffusi di Linux è il recupero di vecchi computer: desktop, portatili, server, tutto quello che con Windows non funziona più per poca RAM poca potenza della CPU o perché senza licenza e supporto, spesso torna a nuova vita.

Agli appassionati il più delle volte basta evitare l’interfaccia grafica (che richiede molte risorse) e trasformare il PC in questione in un server gestito da remoto, headless. Si possono creare laboratori interessanti recuperando hardware altrimenti inutile, magari per imparare Kubernetes che non teme a dover gestire sistemi diversi. Ma sto divagando…

Talvolta quello che serve è una postazione di lavoro centrata su navigazione Web ed e-mail, che richiede un’interfaccia grafica, il più leggera ma funzionale possibile. KDE e GNOME negli anni si sono imposti come i DE (Desktop Environment, ambienti per il desktop) di riferimento, se non proprio gli unici, ma in questo caso risultano semplicemente troppo esosi.

Una delle alternative è LXQt: in sviluppo da qualche anno, ha nella leggerezza il suo punto di forza, pur cercando di rimanere gradevole (e funzionale) alla vista. Lo stile forse è un poco retrò, ma del tutto familiare.

LXQt nasce da LXDE, che aveva la stessa missione ma si appoggiava alle librerie GTK (quelle di GNOME). Qualche anno fa il progetto ha valutato più compatibile e utile coi propri obbiettivi usare le librerie QT (di KDE), passando dal progetto LXDE-QT e fondendosi con l’analogo Razor-Qt. Era il 2013, e da allora il progetto, sviluppato da una piccola community, era rimasto in uno stato usabile ma non completo. Testimonianza era il numero di versione, sempre 0.x, con rilasci più o meno scadenzati di 6 mesi.

Pochi giorni fa, senza particolari annunci, la versione rilasicata aveva un numero diverso: 1.0.0. Prima vero rilascio disponibile al grande pubblico.
Questa versione fa uso delle librerie Qt 5.15, ovvero l’ultima LTS disponibile. Per scelta ancora non si è iniziata la migrazione alla 6, visto anche che le 5 saranno supportate a lungo.
Sempre lato librerie, dai tempi di LXDE sono ancora necessari dei componenti di GNOME, specie del suo GVFS (GNOME Virtual File System) per gestire dischi e cartelle, ma solo a livello funzionale e non grafico.

Screenshot del mio sistema di test, su cui è presente anche KDE

L’ambiente offre la modalità DnD (Do Not Disturb, non disturbare), per evitare le notifiche del desktop quando serve concentrazione e non si vuole essere distratti da eventi esterni.
Talvolta invece si vuole lasciare lavorare il PC, o semplicemente lasciarlo acceso per poterne riprendere l’uso velocemente: la sospensione della gestione energetica eviterà stand-by e abbassamenti improvvisi della luminosità.

Una tecnologie rimarrà per un po’ fuori dal radar: Wayland.
Il sostituto di X11, che sta piacendo a tante distribuzioni, si adatta male al modello usato da LXQt: Wayland prevede che il WM (Windows Manager, gestore delle finestre) sia autonomo e fornisca una serie di chiamate e servizi al DE, ma non esistono ancora WM abbastanza slegati dal proprio DE: KWin lavora bene solo con KDE, Mutter solo con GNOME. E lo sviluppo di un WM generico e performante è al momento oltre le possibilità della piccola community.

Dalle nostre prime prove il tutto sembra stabile, funzionale e reattivo. Gli oltre 200 problemi segnalati e ancora aperti dicono che siamo ben lontani dalla perfezione, ma molti sono proposte di nuove funzionalità o questioni di nicchia.
A noi sembra un’alternativa valida. Voi, che dite? Ci fate un giro?

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.

3 risposte a “Arriva la versione 1.0 di LXQt, la distribuzione per riesumare vecchi PC”

  1. Avatar massimamassima
    massimamassima

    Mi piacerebbe provarlo pacchettizzato ma sulla mia Debian testing siamo fermi alla versione 0.16 🙁

  2. Avatar floriano
    floriano

    mi piacerebbe vederlo su qualche distribuzione per raspberry pi, chissà se ne esiste qualcuna (e magari senza systemd)

  3. Avatar Stefano Emilio Marcon
    Stefano Emilio Marcon

    Diet-pi mm ma non credo sia la 1.0.0 🙁

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