Goodbye CentOS. Suona un po’ così l’annuncio dell’ultimo rilascio della distribuzione clone di Red Hat Enterprise Linux, prima acquisita e poi chiusa dall’azienda dal cappello rosso, ormai di proprietà di IBM.

La release 2111, che corrisponde a Red Hat Enterprise Linux 8.5 è uscita pochi giorni dopo l’uscita della sua controparte, a sottolineare come discutevamo pochi giorni fa, di come i tempi per i cloni di RHEL si siano drasticamente ridotti anche per CentOS (sarà la concorrenza?).

Il problema, o l’evidenza, è che questa release di CentOS sarà anche l’ultima:

**PLEASE NOTE:** CentOS Linux 8 will EOL on 31 December 2021. We will handle the EOL as directed by the CentOS Project Board of Directors and detailed here:
https://www.centos.org/centos-linux-eol/

Frase che non ha bisogno di traduzione alcuna. Niente di nuovo sotto il sole, per carità, ma fa comunque un certo effetto dare la sepoltura a una distribuzione che ha accompagnato la crescita (e gli ambienti di produzione) di tante persone.

La “minaccia” che segue nell’annuncio pone poi la questione principale:

Remember, you should not be using CentOS Linux 8 in production or you should have a plan to migrate to a different Operating System before 31 December 2021.

Ricordate, non dovreste usare CentOS Linux 8 in produzione o dovreste pianificare di migrare ad un “altro” sistema operativo prima del 31 dicembre 2021.

Giusta o sbagliata, questa è la realtà dei fatti, e gli stessi fatti raccontano di come siano già disponibili validissime alternative per non lasciare a piedi nessuno, AlmaLinux e RockyLinux in testa.

Nient’altro da aggiungere, se non… So long CentOS, and thanks for all the fish!

Raoul Scarazzini

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.