Ecco perché in curl non ci sono easter egg

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Le easter egg, altrimenti chiamate sorprese nascoste, esistono da sempre. Il primo che io ricordo di aver toccato con mano è stato il Pinball nascosto in Word ’97, un flipper che appariva in seguito all’esecuzione di questa sequenza di azioni:

  1. Apri un nuovo documento
  2. Digita “Blue”
  3. Seleziona la parola
  4. Vai su Format -> Font
  5. Scegli Font Style Bold e Color Blue
  6. Metto uno ” ” (space) dopo la parola “Blue”
  7. Vai su Help -> About
  8. Schiaccia Ctrl-Shift-Left click sull’icona/banner di Word

E via a giocare. Perché parliamo di questo? Perché la questione easter egg è stata recentemente discussa da Daniel Stenberg, creatore di curl, il quale ne ha trattato la sostanziale inutilità.

There are no Easter eggs in curl. For the good.

Non ci sono easter egg in curl. E va bene così.

E le ragioni che pone a sostegno della scelta sono ineccepibili:

  • Credibilità: avendo una base di installato che si aggira intorno ai dieci miliardi (forse è il software più usato al mondo), curl deve essere un prodotto credibile ed al 100% trasparente in merito alle sue funzionalità.
  • Sicurezza: ciascuna delle funzionalità di curl passa attraverso un tritacarne di test che ne certifica la sicurezza e la qualità, vien da sé come comportamenti inaspettati (o sorprendenti) non siano certamente ben accetti.
  • Efficienza: una easter egg inevitabilmente va anche “manutenuta”, portando lavoro in più, di cui non c’è certo bisogno.

Se non bastassero queste ragione altre sono presenti nell’articolo, ma quella più interessante a mio modo di vedere è “Boring is good”, noioso è bello, che da la misura dell’approccio verso il prodotto: curl non è stato pensato per essere divertente.

A scanso di equivoci l’articolo si chiude con un ulteriore chiarimento da parte dell’autore: l’articolo non è scritto per convincere che non ci sono easter egg per via del fatto che in realtà ci sono, non è una copertura. Anzi, viene fatto l’invito a chiunque trovi codice sospetto di condividerne il contenuto, così da poterlo analizzare.

Perché le easter egg sono divertenti, ma quando si tratta di software usati ovunque… Boring is good!

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

2 risposte a “Ecco perché in curl non ci sono easter egg”

  1. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Stenberg ha ragione. E io ci aggiungerei, anche che gli easter eggs occupano spazio di storage. Se ogni eseguibile ne ha uno da nascondere, alla fine sono giga di spazio che non hanno alcuno scopo. Voi mi direte che oggigiorno i giga costano nulla… e bhè, io rispondo che lo storage è mio e anche fosse 1 byte, il diritto di come disporne rimane di mia facoltà.

  2. Avatar JaK
    JaK

    Gli easter-egg sono piacevoli, per carità, tranne quando, per ignoti motivi, il comando manti restituisce la stringa "Gimme gimme gimme" nell’intervallo di tempo tra 00:00 e 00:30 🙂

    Qui la spiegazione 🙂

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