Lennart Poettering, il creatore di Systemd (che ora lavora per Microsoft) ha messo gli occhi sul boot di Linux

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Quando lo scorso luglio abbiamo riportato la notizia che il creatore di Systemd (e, per quel che vale, anche di PulseAudio e di Avahi) aveva lasciato Red Hat per Microsoft ci siamo un po’ chiesti tutti quali nuove sfide avrebbe affrontato all’interno della nuova realtà.

Considerando ormai Microsoft una delle più importanti aziende produttrici di software open-source al mondo (questa affermazione suona surreale, siamo tutti d’accordo, ma è anche la verità) una figura come quella di Poettering era ipotizzabile trovasse la palestra adatta per qualsiasi obiettivo tecnologico.

Il problema è stato quindi capire… Quale obiettivo?

Ebbene, leggendo l’ultimo post pubblicato da Poettering sul proprio blog ci si può già fare un’idea. Il titolo è piuttosto chiaro: Brave New Trusted Boot World.

Quindi sì, signori e signori, le attenzioni del papà di Systemd sono orientate sui sistemi di boot. Nell’articolo vengono analizzati le attuali problematiche che riguardano il processo di boot di Linux e come sia possibile migliorarlo.

Una delle cose analizzate, come ci aiuta ad interpretare anche Phoronix, riguarda i RAM disks, che vengono generati localmente su ciascun sistema e, proprio per questo, non hanno la possibilità di essere firmati e quindi resi sicuri.

Tutto il ragionamento porta ad una proposta e specificamente ad un nome, o meglio un acronimo, che vale la pena ognuno di voi inizi a segnarsi, perché riguarda la coesistenza di tre diversi elementi: l’immagine del Kernel Linux, il sistema initrd e… UEFI, tanto cara a Microsoft.

Questo acronimo è UKI, che sta per Unified Kernel Image.

Ed immaginate un po’ con quale altro elemento andrà a relazionarsi UKI? Davvero non vi viene in mente? È facile, inizia per S e finisce per ystemd.

Ne vedremo delle belle!

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

8 risposte a “Lennart Poettering, il creatore di Systemd (che ora lavora per Microsoft) ha messo gli occhi sul boot di Linux”

  1. Avatar JaK
    JaK

    Mi pare lo stia facendo.
    Siamo nella fase di “estensione“ 🙁

  2. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    E poi la gente mi dice che non è più vero che microsoft segue la strategia EEE…
    …e allora se non è vero che cosa stà facendo quest’uomo ?

  3. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    assolutamente… solo un cieco non lo vuole vedere.

  4. Avatar sabayonino
    sabayonino

    RAM disks, che vengono generati localmente su ciascun sistema e,
    proprio per questo, non hanno la possibilità di essere firmati e quindi
    resi sicuri.

    Distribuirle con il codice ? come per l’EFI ? … a ‘sto punto cosa cambia.
    E se il kernel me lo compilo io ? devo andare a mendicare le firme digitali ?
    Oppure abolire le ram disk ?

  5. Avatar M²

    No beh, non alludevo a tanto

  6. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    io si alludevo… anzi no, ne sono sicuro.

  7. Avatar Simone
    Simone

    Sì infatti, farla bene… Dal momento che ci sono delle carenze nel processo di boot di Linux per quanto riguarda la sicurezza, si sta cercando di rimediare.

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