Apriamo con una notizia di stretta attualità, è uscita la versione 6.0 del Kernel Linux, versione “stabile” che include diverse novità in termini di driver, in particolare per l’ambito video Intel e AMD.
Interessante notare come nel release announcement vi sia, ancora una volta, spiegata la ragione del passaggio ad una nuova major, 6.0 per l’appunto, che non ha una base per così dire scientifica, semplicemente Linus ha ritenuto fosse ora di cambiare:
So, as is hopefully clear to everybody, the major version number change is more about me running out of fingers and toes than it is about any big fundamental changes.
Quindi, come spero sia chiaro a tutti, il cambiamento principale del numero di versione riguarda più la mia mancanza di dita delle mani e dei piedi piuttosto che grandi cambiamenti fondamentali.
But of course there’s a lot of various changes in 6.0 – we’ve got over 15k non-merge commits in there in total, after all, and as such 6.0 is one of the bigger releases at least in numbers of commits in a while.
Ma ovviamente ci sono diverse modifiche nella 6.0: abbiamo oltre 15.000 commit non-merge in totale, e come tale la 6.0 è una delle versioni più grandi almeno per numero di commit da un po’ di tempo.
L’uscita della versione 6.0, per appunto, preclude alla merge window per la successiva 6.1 e, come ricorderanno i più attenti di voi, quella release coincide con l’inclusione di Rust all’interno del Kernel largamente anticipata e da noi raccontata non più tardi qualche settimana fa.
Come recita il titolo di questo articolo, la notizia è che dalle parole si è passati ai fatti, tanto che la pull request per l’inclusione di Rust è stata presentata (quindi mergiata) ed ha quindi ufficialmente avviato il suo iter di review ed approvazione.
Come è facilmente immaginabile, un lavoro tanto importante ha comportato il coinvolgimento di numerose persone, che sono citate nominalmente nella pull request e sono in tutto ben centosettantatre!
Il supporto iniziale per Rust è diviso in quattro macro aree:
- I “Kernel internals”, forse la parte più per “addetti ai lavori”, che comporta le specifiche delle chiamate.
- L’infrastruttura Kbuild, con le regole di compilazione Rust e gli script di supporto.
- Le “crate” (letteralmente casse) di Rust per interfacciarsi con le API del Kernel e creare dei processi di build minimamente praticabili.
- Documentazione ed esempi di utilizzo di Rust nel Kernel.
Come è facile capire, da qui ad avere sezioni del Kernel interamente coperte da Rust di tempo ce ne vorrà, eccome, ma la realtà inconfutabile è che le basi sono state messe in maniera molto concreta e se effettivamente Rust costituirà il next-step per il Kernel Linux sarà solo il tempo (e le performance) a dirlo.
Insomma, se son rose, fioriranno.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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