Ecco ChatGPT, un chatbot che OpenAI sta chiedendo a tutti di testare

0

OpenAI, il progetto di cui abbiamo già parlato nel recente passato nell’ambito del software open-source per il riconoscimento vocale Whisper, ha recentemente annunciato ChatGPT, un’interfaccia di chat gestita tramite intelligenza artificiale, o chatbot che dir si voglia.

La particolarità per questa IA basata sul dialogo è che OpenAI ha aperto gratuitamente (basta infatti registrare il proprio account sul sito di OpenAI) al test verso gli utenti finali il suo utilizzo, alla ricerca di feedback.

ChatGPT fornisce un’interfaccia di conversazione intuitiva ed è progettato per limitare fortemente l’output potenzialmente dannoso. Il formato del dialogo consente a ChatGPT di rispondere alle domande, ammettere i propri errori, contestare premesse errate e rifiutare richieste inappropriate.

Gli utenti che hanno messo alla prova ChatGPT hanno trovato un’ampia varietà di potenziali usi: può scrivere poesie, correggere errori di codifica con esempi dettagliati, generare suggerimenti artistici e… Scrivere nuovo codice. Come racconta ArsTechnica, qualcuno ha provato a farsi spiegare il famoso algoritmo bubble sort con lo stile di un gangster degli anni ’40:

Per quanto riguarda l’esito dei test personali condotti su questa AI al momento il giudizio è molto basso, gli ingaggi che ho cercato di stabilire in merito al come il chatbot si pone (chiedendo banalmente di essere meno logorroico) hanno portato a (lunghe) risposte molto ripetitive, ma va detto che non è certamente questo tipo di risposte in cui ChatGPT si distingue.

Su un aspetto mi sono tolto un dubbio, ed è il fatto che, almeno per il momento, questo chatbot non sarà il prossimo Skynet:

Quindi per il momento ChatGPT ha ancora troppo poca stima di se stesso per prendere il controllo.

E meno male 🙂

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.