ZSWatch, uno smartwatch open-source dall’hardware al software

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ZSwatch v1 in uso

Lo smartphone è uno degli strumenti che è entrato più prepotentemente nelle nostre vite quotidiane: basti pensare a cosa avete usato per fare l’ultima fotografia o, banalmente, che in autobus facciate caso a quanti nasi sono puntati verso uno schermo di pochi centimetri.

Molto più difficile, invece, è trovare qualcuno che al polso abbia uno smartwatch, probabilmente perché l’uso di questi dispositivi è relegato a usi più medicali e sportivi, benché le possibilità offerte dalle loro interfacce non siano state ancora completamente esplorate.

Jakob Krantz, un ingegnere informatico specializzato in sistemi embedded, ha recentemente pubblicato sul suo profilo github, le specifiche di ZSWatch, uno smartwatch completamente open. Il software installato utilizza Zephyr, un sistema operativo real-time aperto sotto licenza Apache 2.0, mentre Jakob ha scritto da sé parte delle applicazioni che l’orologio può eseguire. Il repository contiene i file kiCAD della PCB e il file CAD per stampare il case e la stazione di ricarica.

Sulla pagina del progetto si avverte che questa versione è ancora preliminare e si sconsiglia di crearla, anche perché ci sono problemi noti che verranno risolti con la versione 2, che includerà un calcolo della frequenza cardiaca e uno schermo sensibile al tocco poiché, al momento, l’orologio accetta solo input attraverso dei tasti.

L’hardware open-source è relativamente difficile da trovare: alcune opzioni esistono, ma non sono dispositivi disponibili al supermercato. Le possibilità offerte da un progetto del genere sono sicuramente l’estensibilità, la possibilità di introdurre modifiche o diversi componenti e, molto importante, la privacy, visto che smartphone e smartwatch inviano dati ai produttori.

Anche se non avete in programma di costruirvi un orologio a casa, poter vedere e sperimentare con un dispositivo così piccolo e con un OS già pronto, può essere comunque interessante come punto di partenza per progetti futuri, sia per piccoli dispositivi casalinghi, sia per altre applicazioni indossabili.

Appassionato di GNU/Linux dal 2000, tento disperatamente di tenermi distante dalla programmazione web e di sviluppare in C/C++ e Python i software che mi vengono commissionati.

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