Chill Vibes, la nuova release di Kubernetes (v1.27) è disponibile per il download, in maniera sempre sorprendente a soli quatto mesi dal rilascio di Electrifying, anche se leggendo l’annuncio effettuato dal Kubernetes Release Team sembra che qualcosa abbia rallentato la pubblicazione di questa release. Motivo per il quale, come potete notare dall’immagine che apre questo articolo, è stato scelto un bradipo a rappresentare la release.
Vatti a lamentare, verrebbe da dire. Si sa che quando ci si abitua bene è difficile poi tornare indietro, ma che un software complesso e con un numero di collaboratori così elevato quale è Kubernetes riesca ogni quattro mesi a sfornare una nuova release beh, è abbastanza fantascientifico, soprattutto in relazione alla quantità di novità introdotte, che questo dettagliato articolo di Sysdig menziona una per una.
Si parla di 60 migliorie totali introdotte (in Kubernetes 1.26 erano 37, in Kubernetes 1.25… 40!) di cui 9 funzionalità stabili, 19 completamente nuove a cui si aggiungono 29 miglioramenti a componenti esistenti.
Nel breve cosa c’è di nuovo in questa release?
Anzitutto è la prima nella quale l’image registry k8s.gcr.io non è più considerato. E se vi state chiedendo cosa questo comporti, ne abbiamo scritto qui.
È stato semplificata la modalità con cui le metriche relative alle richieste di risorse da parte dei Pod vengono esposte.
È stato aggiunto il supporto della TimeZone nei CronJob.
La funzionalità SeccompDefault
è passata al grado “stabile”, il che significa che le installazioni di Kubernetes possono essere fatte utilizzando per kubelet
la funzionalità seccomp del Kernel Linux mediante l’opzione --seccomp-default
.
L’elenco completo delle 9 feature stabili è questo:
- Default container annotation that to be used by kubectl
- TimeZone support in CronJob
- Expose metrics about resource requests and limits that represent the pod model
- Server Side Unknown Field Validation
- Node Topology Manager
- Add gRPC probe to Pod.Spec.Container.{Liveness,Readiness,Startup} Probe
- Add configurable grace period to probes
- OpenAPI v3
- Stay on supported Go versions
Non dimenticate di consultare anche la lista delle deprecazioni, principalmente per capire se questa release rischia di rompere qualcosa in qualche installazione che andrete ad aggiornare. Perché siete tutti pronti per l’aggiornamento, non è vero?
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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