Anche se ancora agli occhi di qualcuno il titolo di questo articolo potrebbe sembrare un pesce d’aprile (ed essendo maggio, a scanso di equivoci chiariamo come non lo sia) la verità è che la prima distribuzione Linux di Microsoft, Azure Linux, è ufficialmente utilizzabile negli ambienti cloud.
L’aspetto più rilevante è che per quanto la notizia faccia un certo effetto in realtà di Azure Linux è da parecchio che se ne parla, essendo un progetto in public preview dallo scorso ottobre e disponibile internamente a Microsoft da ben due anni, ed anche sul nostro portale ne abbiamo parlato parecchio, quando ancora il nome ufficiale non era Azure Linux, bensì CBL-Mariner.
Perciò, in fondo, nessuno dovrebbe esserne sorpreso, quindi tralasciando l’aspetto emotivo arriviamo ai punti forti di questo progetto che, va detto, risiedono nel suo volersi professare l’ambiente ideale in cui erogare workload legati ai container e, più nello specifico, a Kubernetes ed in particolare la sua dimensione microsoftiana, ossia Azure Kubernetes Service (AKS).
Microsoft descrive così i quattro punti di forza fondamentali della distribuzione:
- Secure supply chain: garantendo e certificando tutte le fasi produttive del software.
- Small and lightweight: mantenendo solo il minimo indispensabile per eseguire gli ambienti container.
- Secure by default: includendo il Kernel hardened e le personalizzazioni di sicurezza specifiche per Azure.
- Extensively validated: garantendo la massima efficienza per via dei test funzionali eseguiti nello stesso ambiente in cui poi la distribuzione lavora, ossia il cloud Azure.
Insomma, se proprio vogliamo fare un parallelo, Azure Linux è CoreOS (oggi RHCOS, ossia Red Hat Enterprise Linux Core OS), ma ottimizzato e specificamente testato sul cloud Azure.
Dal rilascio effettivo gli articoli su questa distribuzione non si contano, quindi è molto facile farsi un’idea di cosa sia e come funzioni, ad esempio devclass.com fornisce uno schema riassuntivo della composizione di Azure Linux (più precisamente Mariner), in una “cipolla” di elementi:
Quindi basamento fornito da Microsoft Linux Kernel, applicazioni gestite via RPM ed esposizione di servizi gestiti in maniera atomica, rispettando i principi di sicurezza descritti poco sopra.
Non ci si aspetti quindi di poter testare localmente la distribuzione, in quanto su Azure esiste, per Azure è ottimizzata e soprattutto non ci risulta esistano file .iso disponibili, ma saremo felici di venir corretti.
Update: dovrebbe anche essere possibile effettuare un test della distribuzione, andando a scaricare le .iso direttamente dalla pagina GitHub del progetto CBL-Mariner, e tenendo presente come le Azure Linux presenti nel cloud Azure potrebbero non essere la stessa identica cosa.
L’invito a chiunque abbia provato Azure Linux e ne voglia scriverne le proprie impressioni è aperto, aspettiamo i vostri commenti!
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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