Cose di cui non si sentiva la mancanza: il BSOD in Linux! Ci ha pensato Systemd!

17

È vero che i problemi della vita sono altri, è vero che – contestualizzata – la notizia che stiamo dando ha certamente un suo senso, ma vedere lo screenshot riportato in questa notizia di Phoronix fa sanguinare gli occhi:

systemd-bsod service

Tema della notizia è la release 255-rc1 di Systemd, il progetto guidato da Lennart Poettering (oggi dipendente Microsoft) che fornisce il sistema di init a tutte le distribuzioni moderne. Detta così uno potrebbe pensare “ma cosa diavolo mi importa di una release candidate?”.

Eppure…

Riguardate bene quello screenshot. Una porzione di codice che include un servizio che si chiama systemd-bsod che, ahi noi, non è un caso di omonimia. Quel BSOD sta proprio per Blue Screen Of Death, la famigerata schermata blu terrore di tutti gli utenti Microsoft Windows ed il servizio systemd ad esso associato si pone, nella sostanza, lo stesso obiettivo: bloccare il boot del sistema fornendo a terminale gli errori di livello EMERG che si sono eventualmente verificati.

Questa la porzione dell’annuncio che illustra la “funzionalità”:

– A new component “systemd-bsod” has been added to show logged error messages full-screen if they have a “LOG_EMERG” log level. This is intended as a tool for displaying emergency log messages full-screen on boot failures. Yes, BSOD in this case short for “Blue Screen of Death”.

– Un nuovo componente “systemd-bsod” è stato aggiunto per mostrare messaggi di errore full-screen se questi hanno un livello di log “LOG_EMERG”. Questo è pensato come uno strumento per mostrare messaggi full-screen per problemi di boot. Sì, BSOD in questo caso sta per “Blue Screen Of Death”.

Quindi come detto nessuna omonimia, ma la volontà di ricordare, richiamare… Evocare la fantomatica situazione Windowsiana, e non Kafkiana.

Illogico: abbiamo capito che ormai il creatore di Systemd è dipendente Microsoft, ma di tutte le cose che Linux poteva importare da Windows… Proprio il BSOD?

Insensato: come tante cose di cui si occupa Systemd questa appare davvero come superflua, anche perché pare pensata per “migliorare la user experience in merito ai problemi iniziali di boot“.

Fastidioso: se c’è una cosa in cui Linux ha sempre eccelso è fornire informazioni, perché usare una fastidiosa modalità full-screen?

Eppure, per l’ennesima volta il buon Poettering (insieme a tutti i membri del progetto) è riuscito ancora una volta a dimostrare la sua capacità di comunicatore, rispettando in pieno il dettame delle controversie: purché se ne parli.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

17 risposte a “Cose di cui non si sentiva la mancanza: il BSOD in Linux! Ci ha pensato Systemd!”

  1. Avatar Alessandro Scarozza
    Alessandro Scarozza

    ho letto e riletto sia l’articolo che altre fonti ma contiuo a non capire cosa sia di preciso.

    gia ad oggi se hai un kernel panic ti ritrovi una schermata con gli errori no ? non sarà blu ma cambia poco rispetto a windows.

    questo qui è la versione systemd di questa cosa?

    se non è cosi, cosa è? se non è per gestire i kernel panic significa che non sei costretto a riavviare no ? quindi sarà chiudibile?

  2. Avatar gerlos

    Ho visto la cosa un po’ più da vicino, non lo vedo così negativo, anzi. Mi spiego con tre considerazioni:

    1. Rispetto al BSOD di Windows è parecchio più utile: il QRcode che viene mostrato non punta a un link generico come quello di Windows (che quindi è quasi inutile), ma permette di usare lo smartphone per leggere e copiare i messaggi di log mostrati, in modo da poter indagare senza trascriverli a mano.

    2. Ormai tutte le distro di default non mostrano i messaggi di boot, ma uno splash screen, di solito su sfondo scuro se non proprio nero. Il colore diverso aiuta ad attirare l’attenzione dell’utente sul problema, in modo che possa intervenire (ad es. scansionando il QRcode e googlando il problema con lo smartphone).

    3. Ricordiamo inoltre che l’utente inesperto non sa che può premere ESC per disattivare lo splash screen e vedere i messaggi di boot. Mostrando i messaggi a schermo intero lo aiuti a vedere che c’è un problema, e gli dai info per cercare di risolvere.

    A dirla tutta, lo vedo come una trollata nei confronti di Windows: al contrario di Windows che mostra una schermata criptica e quasi completamente inutile, systemd-bsod mostra dei messaggi di log più espliciti e permette di copiarli scansionando il QRcode. Poter usare lo smartphone per copiare facilmente il testo del problema aiuta parecchio a risolverlo (ad es. perché lo puoi allegare alla richiesta di aiuto che manderai al tuo guru linux di riferimento) 😉

  3. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    In linea con la tradizione M$: aquisire un prodotto (o sviluppatore che sia) non tanto per migliorare il proprio parco software con nuove competenze ma per riversare le proprie porcherie nel prodotto e renderlo il più possibile compatibile solo con i propri sistemi.

  4. Avatar Raoul Scarazzini

    La spiegazione di quel che questa cosa vuole essere si ricava da questo bug: https://github.com/systemd/systemd/pull/28077 dove appare chiaramente l’esigenza (di chi ha scritto quantomeno) di avere i log di tipo emergency a full-screen.

    Il resto, quindi la parte BSOD, credo e temo sia unicamente per creare hype, o almeno riesco a spiegarmela solo così.

  5. Avatar (YouTube) All'occhio del Frank

    Purtroppo systemD è una porcheria in molte cose e sempre purtroppo lo infilano in ogni distro tranne alcune ancora resilienti. Per uso privato ci si sposta su distro che non hanno systemD, tipo gentoo e antix. Sui server si è costretti, tutte le distro per quest’uso hanno ormai systemD…. L’unica rimarrebbe Slackware, ma non tutti ci sanno lavorare e non ha contratti business. È tutto il mondo Linux che sta particolarmente virando su modelli non più Unix like, dove piccoli software insieme compongono grossi servizi, ma tutto accorpato in un solo software ciccione. Server video, server audio, networking ecc.

  6. Avatar Raoul Scarazzini

    Ottimo punto di vista, le considerazioni che fai sono intelligenti. Rimango dell’idea che tutto quello che serve per segnalare problemi di boot in Linux è già a disposizione (basta appunto togliere la splash per dire), senza stare ad inventarsi un modo per trollare Windows. Ma il tuo punto di vista ci sta.

  7. Avatar Black_Codec

    Beh beh… Se hai log emerg e non fa boot devi inviare foto (pessima idea) perché al log neanche ci arrivi fisicamente… In questo caso un metodo per copiare i log in formato testuale non è una pessima idea.

  8. Avatar Black_Codec

    Beh la logica unix like ha sempre meno senso ai giorni d’oggi, anzi in alcuni casi è il vero collo di bottiglia… Ormai non hai più la CPU a 8bit con 32mb di ram…

  9. Avatar (YouTube) All'occhio del Frank

    Certamente ma si perde il vantaggio che un problema a un singolo software non si tiri dietro tutto il resto. Se una cosa viene fatta con 3 software anziché uno solo, la altre 2 parti di quella cosa più grande non ne vengono potenzialmente toccate. Oltre che la stabilità, anche la sicurezza potenzialmente maggiore. Non è solo una questione di performance

  10. Avatar Black_Codec

    Questo discorso non ha senso, il contesto sicurezza è molto peggio quando le componenti sono separate perché in realtà esponi più accessi rispetto a soluzioni in cui i metodi critici li tieni in private mode.
    Inoltre se il processo 2 interagisce col processo 3 e il 3 viene bucato hai una ripercussione sulla sicurezza che affliggerà anche il 2…

  11. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    E’ una vita che dico che Systemd, oltre ai pericoli insiti in se stesso nell’accentrare cosi’ tante funzioni e cosi’ vitali, in un unico tool, e’ anche il cavallo di troia di M$ nel mondo linux… e nemmeno adesso che
    Poettering e’ in M$, non si vuole vedere il pericolo insito nel portare avanti questa roba…. quando l’ EEE sara’ completo e sara’ troppo tardi, rimpiangeremo tutti l’aver adottato SystemD in massa.

  12. Avatar giovanni
    giovanni

    io uso distribuzioni senza systemd. Se lo facessero tutti il problema non esisterebbe.

  13. Avatar michele
    michele

    Faccio l’avvocato del diavolo (systemD non mi fa impazzire), ma anche systemD non è un monolite ma sono moduli che possono anche lavorare separatamente.

  14. Avatar floriano
    floriano

    A quanto sembra il concetto di pecora è molto frequente negli esseri umani, finché posso evito tutta la spazzatura Creata da redhat…

    Il problema è che anche gli sviluppatori cinesi lo stanno adottando (come al solito copiano senza senso critico pregi e difetti di tutto quello che trovano in giro)

  15. Avatar floriano
    floriano

    Ho sempre evitato systemd (e ne ho sempre parlato male)….

  16. Avatar floriano
    floriano

    Infatti evito (finché posso) tutta la roba sviluppata da Redhat (a partire da gnome, systemd e wayland)

  17. Avatar JaK
    JaK

    Sono, onestamente, stupito di vedere così pochi utenti systemd tra i commenti. Credevo che, ormai, fosse considerato uno standard e un buon init-system, almeno tra gli amministratori di sistema.

    Non uso systemd e sto utilizzando anche io distro systemd-free, ma più per scelta “ideologica” (fai UNA cosa e falla bene), ma sono curioso di sapere altri punti di vista.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *