Sapevate di come i computer laptop denominati OEM (Original Equipment Manufacturer) per essere rivenduti debbano passare delle certificazioni energetiche che dipendono dal paese in cui verranno distribuiti?
Non è difficile immaginarlo e chiaramente non è una cosa che riguarda solamente i laptop: qualsiasi prodotto che prevede l’immissione nel mercato e che tratta di elettricità viene rigorosamente testato affinché garantisca standard qualitativi e di sicurezza.
È il caso anche dei sistemi laptop che vengono distribuiti con Linux preinstallato, ed è il fulcro della notizia raccontata da Phoronix in merito alla difficoltà di certificare laptop Linux e dalla quale emergono aspetti davvero sorprendenti.
Ora, che nel mondo Linux la questione laptop sia sempre stata un pochino complicata è risaputo. Alzi la mano chi non ha lottato almeno una volta nella sua vita con computer bloccati che non vanno correttamente in sospensione, con batterie che durano la metà di quanto atteso, mentre sulla controparte Windows (logicamente in dual boot) le batterie resistono intere giornate.
Nel tempo la qualità è migliorata, ma dire che oggi sullo stesso laptop l’esperienza di un utente Linux è paritetica a quella di un utente Windows sarebbe una menzogna.
Leggendo però la patch per il Kernel Linux proposta da Mario Limonciello del team di engineering di AMD emerge qualcosa di ancora più inquietante:
Multiple models of systems are reported to fail in Linux but pass for Windows on the exact same hardware.
Per diversi modelli di sistemi viene riportato il fallimento [della certificazione] in Linux, ma il passaggio in Windows sullo stesso identico hardware.
Avete letto bene: stesso hardware, ma test che in un caso passano (Windows) e nell’altro falliscono (Linux), ed ovviamente i produttori come AMD stanno cercando di cambiare le cose.
La motivazione pare essere una differenza fra i firmware delle varie componenti software e la patch proposta si muove nella direzione di sistemare alcune magagne relative alla gestione del consumo energetico, in particolare alla modalità S5, ossia il livello più profondo di sospensione o spegnimento in cui il computer consuma il minimo di energia possibile senza essere completamente spento.
La modalità S5 è conosciuta anche come “Soft Off” ed è una delle modalità ACPI (Advanced Configuration and Power Interface) che gestisce l’alimentazione e le funzioni di sospensione del computer. Esatto: proprio la componente con cui chiaramente ci si doveva interfacciare per condurre le lotte descritte in apertura di articolo per ottenere una modalità usabile del proprio laptop Linux.
Tristemente verrebbe da dire niente di nuovo sotto il sole, magari prima o poi sarà l’anno del desktop Linux, ma per l’anno del laptop occorrerà aspettare molto, molto di più.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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