Apriamo con una notizia che risale allo scorso mese: lo storico client grafico di IRC, HexChat, ha terminato i suoi sviluppi con quella che è stata definita dal suo sviluppatore Patrick Griffis “The Final Release”, ossia la 2.16.2. Da notare come la release precedente, la 2.16.0, risalisse al primo ottobre 2021. Non propriamente quello che potremmo definire “un software altamente aggiornato”, ma il numero di utilizzatori era molto alto, soprattutto tra quanti ancora, nel 2024, utilizzano IRC.
Giusto per completezza, per tutti i nati dopo gli anni 2000, IRC (Internet Relay Chat) si può descrivere come il WhatsApp dei dinosauri, ma senza le emoticon carine e con una buona dose di caos. Un residuo del passato, che all’apparenza potrebbe dare l’impressione di essere poco utilizzato, ma che in realtà, inaspettatamente, vive ancora.
Per dire… Qualcuno dei suoi fruitori lo si troverà certamente tra i lettori (o gli scrittori) di questo blog…
Tornando ad HexChat, questi ha comunque terminato la sua corsa, ma fortunatamente le notizie poco piacevoli finiscono qui, o quasi. A quanti cercheranno alternative farà piacere sapere che il progetto Linux Mint è al lavoro per fornire un rimpiazzo, poiché HexChat è stato il client IRC di default della distribuzione derivata di Ubuntu sin dal 2014, e la notizia della sua chiusura ha colpito i gestori del progetto.
All’interno del blog post mensile di aggiornamento del progetto Mint è stato pubblicato il piano per lo sviluppo di Jargonaut, il nuovo client IRC che andrà a rimpiazzare HexChat, e l’annuncio offre una disamina anche sui limiti della tecnologia IRC, che appaiono chiari nel post.
Gli sviluppatori sono partiti da quelli che sono i limiti di IRC: strani comandi, difficoltà di registrarsi ai server (la procedura di onboarding è più un percorso psicologico piuttosto che un’abilitazione) ed altri limiti derivanti dal protocollo quali l’impossibilità di condividere media come screenshot o altro.
HexChat non aiutava in questo senso, poiché andava bene per quanti IRC sapevano già cosa fosse, da qui la scelta di Jargonaut, che sarà una app dedicata.
C’è però un piccolo dettaglio: Jargonaut userà il protocollo IRC, ma non sarà un client IRC, sebbene la sua estetica dica il contrario:
Il look & feel, come si nota da questo screenshot, è infatti del tutto simile a quello di HexChat, ma le cose cambiano (o dovrebbero cambiare, visto che il tutto è ancora in fase di sviluppo) sotto al cofano, con appunto l’abilitazione delle funzionalità di cui sopra, come la condivisione dei media, le emoticon e via dicendo.
Quindi in poche parole Linux Mint continuerà ad utilizzare il protocollo IRC, per far viaggiare le informazioni in una modalità differente. Come utilizzare le prese di corrente con gli adattatori powerline per farci girare le connessioni di rete.
Utile? Staremo a vedere.
Una cosa è chiara, Jargonaut è open-source ed ha il suo codice accessibile all’indirizzo https://github.com/linuxmint/jargonaut, e questa di suo, è certamente una eccellente notizia. Se poi questi andrà a rimpiazzare Discord, Telegram o Whatsapp… Solo il tempo lo potrà dire.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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