I primi vent’anni di Canonical, l’azienda mamma di Ubuntu raggiunge un traguardo importante

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Chi nel 2004 c’era, se lo ricorderà bene: una distribuzione Linux su CD che ti arrivava a casa dopo che compilavi un form online, gratis, per giunta. E chi ci poteva credere?

Sembrava pazzesco, ma era tutto vero.

A rendere possibile la magia (che ad onor del vero non durò poi molto, complice l’ascesa dell’alta velocità su internet) fu Canonical, azienda creata da Mark Shuttleworth, sviluppatore Debian e proprietario di un’azienda chiamata Thawte, venduta a Verizon per circa sessanta milioni di dollari.

La distribuzione in questione era, manco a dirlo, Ubuntu, a cui si può attribuire un po’ per la genesi ed un po’ per quello che tutt’oggi rappresenta, il titolo di rivoluzionaria.

Vent’anni dopo il panorama informatico è radicalmente cambiato, con Canonical che continua a proporsi come azienda di riferimento dell’open-source pur essendo la terza in classifica, con un fatturato nettamente distante dalle due principali concorrenti Red Hat (inarrivabile) e SUSE (ben distaccata).

Nel celebrare il compleanno di Canonical, ZDNet ne ripercorre il cammino, ricordando ad esempio da dove fu preso il nome per la prima release 4.10 (Warty Warthog) di Ubuntu:

“Ubuntu” is an ancient African word for “humanity towards others”, and we think it’s a perfect name for an open source community project. In that spirit we invite you to join, to contribute and to share Ubuntu with your own community.

“Ubuntu” è un’antica parola africana che significa “umanità verso gli altri” e riteniamo che sia un nome perfetto per un progetto comunitario open-source. Con questo spirito ti invitiamo ad unirti, a contribuire e a condividere Ubuntu con la tua comunità.

Quanto sia cambiata la filosofia da quel lontano 2004 è difficile dirlo, tra mosse che indispettiscono la community come quella di portare LXD tra i prodotti controllati direttamente, polemiche sull’imposizione di Snap come formato di riferimento per le applicazioni di Ubuntu o promozioni più o meno invasive dei propri servizi come la subscription ad Ubuntu Pro.

Da molto tempo si parla di una potenziale IPO per Canonical che dovrebbe portare alla quotazione in borsa, ma concretamente non si è visto molto, anche se il 2023 era stato indicato come l’anno giusto proprio da Shuttleworth.

In tutto questo rimangono i dati oggettivi, con due release l’anno ed una LTS (Long Term Support) ogni due anni. Ciclo che in vent’anni si è ripetuto con stoica continuità, aiutando migliaia di persone ad affacciarsi a Linux in una modalità che inizialmente fu inedita: quella di una Debian usabile senza particolari skill tecnologici.

Come dicevamo, qualcosa a suo modo di rivoluzionario.

Buon compleanno Canonical!

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

8 risposte a “I primi vent’anni di Canonical, l’azienda mamma di Ubuntu raggiunge un traguardo importante”

  1. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    Ricordo che la prima distribuzione utilizzabile da persone normali fu Mandrake e si trovava su CD distribuiti su alcune riviste, mi sembra che anche le prime Ubuntu si trovassero in quel modo per non dover lasciare il modem a friggere.

  2. Avatar sbaragnaus
    sbaragnaus

    Beh, io ricordo che il mio primo tentativo di installare Linux fu con Slackaware, acquistato assieme a un librone: in disastro! Mandrake era molto più semplice…

  3. Avatar M²

    Io me la facevo mandare a casa

  4. Avatar M²

    iniziare a livello difficile.
    La prima distribuzione che provai fu https://en.wikipedia.org/wiki/Corel_Linux nel 1999

  5. Avatar Simone
    Simone

    Io provai prima in assoluto Corel Linux, ma senza alcuna conoscenza… Cercavo sui menu un modo per collegarmi a Internet.

  6. Avatar michele
    michele

    prima distro Slackware (all’epoca non ce n’erano altre), poi è arrivata Debian, ma sono rimasto fedele alla Slackware per decenni (avevo anche un server web, un vecchio pengthium con gruppo di continuità)
    Un’altra epoca.
    Ubuntu non è riuscita a fare il salto di qualità con MIR me lo aspettavo il salto, per uscire dalla massa con la sua tecnologia, ma ha fatto dietro front quando RH ha spinto Wayland e systemd e Debian ha seguito la Pecnologia RH. Vediamo se snap sopravvive o sarà abbandonato a favore di Flatpack

  7. Avatar Simen
    Simen

    Idem, trovata su cdrom allegato ad una rivista (mi pare Linux & C)

  8. Avatar M²

    Idem

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