Il Kernel Linux 6.9 è realtà, e intanto Linus Torvalds rifiuta una proposta per gestire overflow inattesi

Con il consueto messaggio di rilascio pubblicato sulla mailing list del Kernel Linux, Linus Torvalds ha annunciato l’uscita di Linux 6.9, l’ultima release del pinguino.

A figurare tra le novità più rilevanti di questa release ci sono:

  • Il supporto Rust per le architetture AArch64 (quindi ARM64), per cui tra l’altro Torvalds indica di avere macchine arm64 che sono state fornite da Ampere, e quindi in questo senso più possibilità di testare quel tipo specifico di architettura.
  • Il supporto per il meccanismo FRED di Intel, che sta per Flexible Return and Event Delivery, tecnologia piuttosto avveniristica di gestione del flusso degli eventi nei processori descritta nel dettaglio sul sito di Intel.
  • Il supporto per AMD SNP ossia il Secure Nested Paging, anche qui una funzionalità avanzata per la gestione della memoria di virtual machine in maniera protetta, per cui esiste un whitepaper molto esaustivo sull’argomento.
  • Un nuovo Device Mapper chiamato dm-vdo, il cui acronimo sta per Virtual Data Optimizer ed il cui scopo è quello di rendere più efficiente la deduplicazione a livello di block device, la compressione ed il thin provisioning.

Miglioramenti sono presenti anche per quanto riguarda l’ambito della compilazione e l’accesso ai dati.

Da notare come questa versione sarà supportata per non più di un paio di mesi, ed il papà di Linux si sta già occupando della versione 6.10, che avrà una data di release intorno al settembre 2024.

Ci sono già diverse discussioni in corso in merito al futuro del Kernel, una delle quali raccontata da Phoronix, a proposito delle mitigazioni relative a quelli che vengono definiti come overflow (e underflow) aritmetici.

Kees Cook, uno degli ingegneri per la sicurezza del Kernel Linux, ha lavorato con Google per capire come gestire meglio questi problemi imprevisti all’interno del codice sorgente C del kernel Linux.

Tra le complicate riflessioni proposte c’è quella di rendere Linux più sicuro attraverso quelli che vengono definiti come dei “sanitizer” che dovrebbero gestire in maniera automatica questo genere di problematiche.

La parte più “divertente” è come sempre la risposta alla proposta da parte del, mai come in questo caso, Dittatore Benevolo, il quale è tutt’altro che entusiasta della proposta e chiude con una riflessione che ben identifica quello che è il suo approccio a tutti gli ausili che dovrebbero facilitare la vita degli sviluppatori:

And no, the answer is ABSOLUTELY NOT to add cognitive load on kernel developers by adding yet more random helper types and/or functions.

We already expect a lot of kernel developers. We should not add on to that burden because of your pet project.

Put another way: I’m putting the onus on YOU to make sure your pet project is the “Yogi Bear” of pet projects – smarter than the average bear.

As long as you are approaching this from a “this puts the onus on others”, YOU are the problem.

Be the solution, not the problem.

Linus

E no, la risposta è ASSOLUTAMENTE NO all’aggiunta di un carico cognitivo agli sviluppatori del kernel aggiungendo ancora più tipi e/o funzioni di helper casuali.

Ci aspettiamo già molto dagli sviluppatori di kernel. Non dovremmo aggiungere questo peso a causa del tuo progetto preferito.

Detto in altro modo: mi sto assumendo l’onere di assicurarmi che il tuo progetto per animali domestici sia l’”Orsetto Yogi” dei progetti per animali domestici: più intelligente dell’orso medio.

Finché ti avvicini a questo dal punto di vista “questo mette l’onere sugli altri”, *TU* sei il problema.

Sii la soluzione, non il problema.

Linus

E questa è solo la chiusura di una serie enorme di indicazioni tecniche per cui la soluzione proposta non accende l’entusiasmo del creatore di Linux il quale, lo ricordiamo se ce ne fosse bisogno, ha diritto di veto su qualsiasi integrazione alla sua creatura.

E voi che pensavate come lavorare con il vostro capo attuale fosse complicato!

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

10 risposte a “Il Kernel Linux 6.9 è realtà, e intanto Linus Torvalds rifiuta una proposta per gestire overflow inattesi”

  1. Avatar Raoul Scarazzini

    @guglielmocancelli:disqus ha ragione, avrebbe più senso così, ma la verità è che come scrivi è scritto proprio male. La cosa mi porta a fare una riflessione a suo modo interessante: Torvalds è certamente un genio per come gestisce il progetto Kernel, ma non ho capito se per un problema di lingua o perché non si sa spiegare, quando scrive molte volte non si capisce.
    Ora sicuramente arriverà un fulmine dall’olimpo dell’open-source, però ahimé è un’amara verità: non solo ha un brutto carattere, ma si spiega pure male 😀

  2. Avatar Guglielmo Cancelli
    Guglielmo Cancelli

    Forse invece di “Ci aspettiamo già molti sviluppatori di kernel.” avrei scritto “Ci aspettiamo già molto dagli sviluppatori di kernel.”

  3. Avatar Alessandro Scarozza
    Alessandro Scarozza

    ma non è scritto proprio male in inglese?

  4. Avatar Guglielmo Cancelli
    Guglielmo Cancelli

    Si, secondo me è scritto male anche in inglese, ma non ci giurerei.
    Però avrebbe molto più senso “Ci aspettiamo già molto dagli sviluppatori di kernel.”

  5. Avatar Raoul Scarazzini

    In ogni caso ho corretto, poiché ha molto più senso così.

  6. Avatar boosook
    boosook

    “pet project” in realtà si potrebbe tradurre con “progettino”, significa un progetto gestito nel tempo libero al di fuori dell’attività professionale. Naturalmente poi è difficile rendere la battuta dell’orso, perciò capisco la scelta di traduzione anche se “progetto per animali domestici” non vuol dir nulla… 🙂

  7. Avatar Raoul Scarazzini

    Vero anche questo. Oh, Torvalds è complicato pure da tradurre.

  8. Avatar enrico della casa
    enrico della casa

    È l’”Orso Yogy” non l’orsetto. Si vede che Linus ha una età vicina alla mia più che alla vostra.

  9. Avatar gerlos

    Sta facendo un gioco di parole sull’espressione “pet project”, che più che “progettino” tradurrei con “progetto del cuore”.

    Poi onestamente non so come si potrebbe tradurre il resto senta perdere il gioco di parole – Linus sta raccomandando allo sviluppatore di fare qualcosa che sia più “smart” degli altri “progetti del cuore” degli altri, facendo in modo che non aumenti il carico di lavoro degli altri, facendo riferimento all’ Orso Yogi di Hanna & Barbera che era più “furbo” degli altri orsi del cartone.

  10. Avatar Andre@
    Andre@

    Proporrei “Progetto cucciolo”

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