La produzione della prossima release di Fedora, che sarà la 41, è in corso sin dalla pubblicazione dell’attuale major release avvenuta lo scorso aprile. Come tutti i cicli di release, anche questa sta attraversando le consuete problematiche ciascuna delle quali, a seconda della gravità, può rivelarsi una blocker issue. Un problema bloccante che, se non risolto, impedirà il completamento dello sviluppo per la release.
Non ci sarebbe nulla di rilevante in termini di notizia fin qui, è così che da sempre funzionano le cose per i progetti di release, non fosse che tra i blocker bugs di Fedora 41 ben quattro sono specifici alla piattaforma Raspberry Pi, la 4 per l’esattezza.
Come racconta l’articolo di The Register, i problemi riguardano il wake-up dopo il suspend che di fatto non funziona, così come il supporto alle GPU che causano malfunzionamenti tanto a KDE quanto a GNOME.
L’articolo ricorda come, curiosamente, anche la versione 39 di Fedora aveva avuto problemi simili e la cosa ancora più curiosa è che uno degli attuali blocker viene proprio da quella release ed è relativo all’incapacità del Raspberry Pi di avere un’idea dell’orario, che non può conoscere (per logici limiti strutturali) prima di connettersi ad internet. La verifica delle chiavi GPG di alcuni pacchetti falliva per questo in fase di installazione e con essa il setup.
Arriviamo quindi al fulcro di questo articolo, il quale fa una precisazione importantissima che molte volte sfugge ai più, convinti che la piattaforma Raspberry Pi, per via della sua familiarità con Linux, sia per questo anch’essa open-source:
[…] we met the engineer in charge of the Arm edition of Fedora, and he complained to us about the poor state of FOSS driver support on the Raspberry Pi. Contrary to what many Pi fans believe, the little machine isn’t open source hardware, and it’s a strange design […] Although the OS is now FOSS, it doesn’t automatically follow that the firmware is. It still contains drivers that are proprietary to Broadcom, which designed the SoCs used in all standalone Pi models.
[…] abbiamo incontrato l’ingegnere responsabile dell’edizione Arm di Fedora, che si è lamentato con noi del pessimo stato del supporto driver FOSS sul Raspberry Pi. Contrariamente a quanto credono molti fan del Pi, la piccola macchina non è hardware open source, ed ha un design particolare […] Sebbene il sistema operativo sia ora FOSS, non è detto che lo sia anche il firmware. Contiene ancora driver proprietari di Broadcom, che ha progettato i SoC utilizzati in tutti i modelli Pi standalone.
Quindi è vero che è una piattaforma super friendly per Linux, ma contiene porzioni importanti che devono essere gestite con dei firmware proprietari, poiché proprietario è l’hardware.
Anche qui, niente di strano rispetto a ciò che accade sui comuni laptop e PC utilizzati quotidianamente dagli utenti, ma decisamente una cosa che vale la pena precisare.
Da segnalare anche un altro aspetto particolare di questa notizia: Fedora non è certo la prima scelta per quanti installano un sistema operativo su Raspberry Pi, avendo questo un sistema operativo sviluppato in house come Raspberry Pi OS ed una utilizzatissima alternativa open-source basata su Debian come Raspian. Vedere bloccato l’avanzamento di una release per un problema riguardante una fetta molto piccola dell’installato è sicuramente particolare.
La buona notizia è che a beneficiare della risoluzione dei bug in questione sarà l’intera community, poiché Fedora, almeno lei, è davvero totalmente open-source.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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