Se pensavate che con Azure Linux Microsoft avesse completato la sua offerta di distribuzioni dedicate al pinguino, aspettato di leggere questa notizia.
La Cloud Native Computing Foundation (CNCF) ha recentemente accettato il progetto Flatcar al livello di incubazione, segnando un traguardo storico, poiché rappresenta la prima volta in cui la CNCF adotta una distribuzione di sistema operativo, riconoscendo così l’importanza strategica di Flatcar per il futuro delle infrastrutture cloud native.
Per quanto essere un progetto in incubazione nella CNCF significhi che il progetto debba ancora maturare prima di diventare pienamente sostenuto e ufficiale della fondazione, la realtà è che sono tutti passati da lì: sarà raro se non impossibile non vederlo incluso ufficialmente nel breve.
Se non avete mai sentito parlare di Flatcar, dovreste, poiché è largamente utilizzato nei principali ambienti cloud pubblici, nei data center on-premises e come base per numerosi servizi Kubernetes gestiti.
È un sistema operativo Linux leggero, specificamente progettato per ospitare workload di container. Nato come derivato di CoreOS Container Linux e sviluppato dalla startup tedesca Kinvolk, il progetto è stato acquisito da Microsoft nel 2021.
Da allora, Microsoft ci ha investito ed ha favorito la collaborazione costante con la comunità di Flatcar, promuovendo la crescita del progetto che, ad oggi, è ancora manutenuto al team originario di Kinvolk, ora divisione di Azure Core Linux.
In Microsoft Azure Cloud, Flatcar è una delle distribuzioni Linux Endorsed, e la sua accettazione come progetto in incubazione dalla CNCF è una conferma del suo valore per l’ecosistema cloud e rappresenta un riconoscimento della sua stabilità e dell’uso in ambienti di produzione.
L’integrazione di Flatcar nella CNCF risulta un bel colpo per Microsoft, poiché le permette di posizionare Azure come una piattaforma affidabile e sicura per il cloud native, offrendo un sistema operativo perfettamente ottimizzato per i container, il primo ad essere incluso nella CNCF.
Le peculiarità che rendono Flatcar un sistema operativo ideale per ambienti che erogano container sono una diretta conseguenza del suo essere derivata da CoreOS, quindi il minimalismo (include solo i pacchetti essenziali), gli aggiornamenti/rollback automatici, l’immutabilità che garantisce la sicurezza ed infine la configurazione dichiarativa, mediante file di ignition, la modalità che ha decretato il successo di CoreOS.
Non sono più necessarie dimostrazioni del fatto che ormai Microsoft sia un’azienda (se non L’AZIENDA) totalmente basata sull’open-source, ma l’accettazione di Flatcar da parte della CNCF è certamente una pietra miliare significativa che echeggerà in tutto il mondo cloud native.
Nel campionato delle distribuzioni Linux oggi Microsoft gioca da padrone. Così come infatti Red Hat ha Red Hat Enterprise Linux e la sua alternativa dedicata ai container Red Hat Enterprise Linux CoreOS (RHCOS), anche Microsoft con l’accoppiata Azure Linux e Flatcar vuole giocarsi tutte le sue carte.
Con il piccolo dettaglio di avere dalla sua il progetto incluso nella CNCF.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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