Il progetto Thunderbird tenta la strada del provider, ecco i servizi (a pagamento) Thundermail e Thunderbird Pro Services

Con una mossa che qualcuno riterrà abbastanza sorprendente il progetto Thunderbird ha annunciato la creazione del servizio mail Thundermail e della suite Thunderbird Pro Services, che racchiude in sé una serie di prodotti fruibili a pagamento per quanti lo vorranno.

Come specificato nelle righe iniziali dell’articolo: l’email app di Thunderbird è e rimarrà libera e gratuita, l’annuncio riguarda quindi chi vorrà utilizzare i servizi proposti.

Prima di qualsiasi riflessione in merito a questa scelta, ecco cosa si sa oggi della suite, quali sono cioè i servizi inclusi:

  • Thundermail: servizio email (con calendario e contatti) privato, senza pubblicità o tracciamento. Permetterà anche l’uso di un dominio personalizzato. L’annuncio non offre link perciò è difficile capire cosa sarà nella pratica Thundermail, ma verosimilmente si tratterà di una webmail o un servizio backend per email.
  • Appointment: strumento per prenotare appuntamenti tramite link, simile a Calendly, attualmente in beta chiusa.
  • Send: condivisione di file cifrata end-to-end, erede di Firefox Send, in fase alpha.
  • Assist: funzionalità AI opzionali, eseguite localmente o su server remoti in modo sicuro e privato.

Tutti questi servizi o hanno già una pagina GitHub (vedi Appointment e Send) o vengono descritti come futuri progetti open-source, quindi è auspicabile che possano essere adottate anche server diversi da quelli del progetto.

E qui arriviamo alle domande sul perché di questa scelta e quale logica abbia per il futuro del progetto.

Thunderbird è sempre stato un client email con parecchi difetti, il primo dei quali è la difficoltà ad integrarsi bene con i calendari e contatti di Office365, specialmente dopo i cambi nei protocolli Microsoft (EWS → Graph API). I plugin per fare queste integrazioni (come TbSync + Exchange add-on) sono complessi, poco stabili, o resi inutilizzabili da cambiamenti di Microsoft. Perciò a quanti si aspettano che Thunderbird migliori il supporto a questi servizi: non è questo l’annuncio.

Quello che nella sostanza sta cercando di fare il progetto Thunderbird è mettersi sul mercato come un provider di servizi, dando come prima indicazione e obiettivo il fatto di mettere al primo posto la privacy degli utenti.

Ci riusciranno?

Le più grandi sfide di Thunderbird sono di natura economica: deve finanziare lo sviluppo del client (che oggi non brilla), pagare sviluppatori e designer, mantenere l’infrastruttura (che ovviamente verrà estesa con questi nuovi servizi) ed evitare la dipendenza da donazioni instabili o da sponsor esterni. Chissà se questo nuovo progetto sarà utile almeno a garantire la sostenibilità del progetto.

È difficile dire se ci sarà davvero una fetta di mercato disposta ad abbandonare Office365 o Google Mail compiendo quello che, al momento, sembra un salto nel vuoto. Dipenderà certamente dai prezzi (che non sono indicati nell’annuncio, né altrove), e poi anche dalla qualità dei servizi (di cui al momento non c’è quasi nulla).

Sarà interessante leggere i feedback di quanti hanno fatto una donazione sperando in una migliore integrazione con gli altri provider e si trovano invece un nuovo provider.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

6 risposte a “Il progetto Thunderbird tenta la strada del provider, ecco i servizi (a pagamento) Thundermail e Thunderbird Pro Services”

  1. Avatar Roberto Rossi

    Che tristezza Mozilla.
    Tra l'uccello di tuono e la volpe di fuoco stanno facendo proprio una brutta fine… ma è giusto cosi visto le strategie distruttive portate avanti negli anni.

  2. Avatar acu
    acu

    Perchè? Credo invece che sia necessario trovare un'indipendenza economica per sostenere i progetti. Sicuramente non possono rimanere per sempre aggrappati a Google.

    Sono d'accordo su alcune cose da te dette, anni fa alcuni dell'amministrazione hanno avuto paghe fuori da ogni immaginazione e poi richiedono le donazioni agli utenti (a me questo non piace ad esempio)
    Però in via generale sarebbe importante offrire servizi opzionali agli utenti. La mia donazione annuale quest'anno la faccio con un abbonamento ai loro servizi, come MozillaVPN o Thunderbird se lanciato.

    Riguardo la strada AI, secondo me fanno bene a cavalcare l'onda, non puoi rimanere fermo e pensare di durare nel mondo IT.

  3. Avatar sabayonino
    sabayonino

    La mossa arriva troppo in ritardo visto le numerose offerte che ci sono già in giro (pubbliche o private)
    Vivere di sole donazioni nell IT di oggi è utopia pura. E' un modello che poteva andar bene agli albori quando ancora la concorrenza non ce n'era e tutti si sostenevano a vicenda.

    Se nel tempo proporranno qualcosa di innovativo con questo modello ben venga.
    Business is Business

  4. Avatar Mauro Miatello
    Mauro Miatello

    era da fare 10-15 anni fa, almeno così ho sempre pensato

  5. Avatar Raoul Scarazzini

    @sabayonino:disqus in più c'è da considerare come Thunderbird non goda nemmeno delle ingenti donazioni di Google che ha Firefox (anche se pare che verranno sospese). Come possano sostenere un modello di business come quello descritto lo ignoro.
    Continuo a pensare che una versione PRO di Thunderbird con le funzionalità a posto (tutte le integrazioni possibili) a tipo 10 dollari/mese di subscription sia l'unica ancora di salvezza del progetto.

  6. Avatar Raoul Scarazzini

    @mauro_miatello:disqus è così, è troppo tardi, e nessuno ha più bisogno di una alternativa sconosciuta dove l'unica cosa garantita è la privacy (come se le alternative non millantassero protezione totale in quel senso).

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