Rassegnatevi, l’era dei magazine di informatica è finita, anche la storica rivista Linux Format chiude dopo 25 anni

Ogni volta che mi trovo a leggere di notizie come quella che riguarda la rivista Linux Format, la quale ha annunciato la chiusura dopo venticinque anni di onorata carriera, la domanda che mi pongo è sempre la stessa: ha ancora senso, nell’anno 2025, l’esistenza dei così detti “magazine”?

Pur non essendo mai stato direttamente un lettore di questa rivista, la questione mi è particolarmente cara per ragioni affettive, dovute alla pubblicazione nei primi anni 2000 dei miei primi articoli su Linux Journal.

Anche quella rivista, come abbiamo ampiamente coperto, ha attraversato una storia travagliatissima, culminata nell’acquisizione da parte di SlashDot, avvenuta nel settembre del 2020 e ad oggi, a quanto risulta, pubblica ancora, ma solamente online.

La sostanza è che comunque la si voglia guardare, i magazine hanno terminato il loro tempo, per almeno tre chiarissimi aspetti:

  1. L’aspetto ambientale: la parola “compostabile” è entrata nel vocabolario comune, e l’idea di vedere ogni mese pubblicate riviste che consumano carta e, magari, CD o DVD è completamente anacronistica. Quegli allegati “al tempo” costituivano uno dei valori aggiunti delle pubblicazioni, ma oggi non avrebbero alcuna ragione di esistere. Sia ben chiaro: non mi risulta esistano riviste che ancora oggi allegano CD o DVD o chiavette USB, e questa è la dimostrazione di quanto inutile sia pensare a soluzioni simili oggigiorno.
  2. L’aspetto contenutistico: dovendo rispettare la formula magazine si ha la necessità di essere multi-argomento e non monotematici, raggruppando in ogni numero decine di articoli che affrontano temi diversi. Ma il rischio di avere qualcosa di poco sostanziale a proposito di un argomento, e magari già vecchio, è altissimo, poiché è ovvio che il processo editoriale ha dei ritmi ben diversi dalla semplice pubblicazione di un blog post.
  3. L’aspetto concorrenziale: quando le alternative sono rappresentate da una semplice ricerca in Google, o da una richiesta a ChatGPT, cosa possono offrire di diverso una rivista cartacea (con tutti i limiti di consultazione logici della carta) o un PDF (che comunque andrebbe aperto e consultato pariteticamente ad un sito)?

Ci sarebbero probabilmente altri aspetti, ma questi bastano per dimostrare come i magazine rimangano qualcosa di nostalgico, parte di un passato che ormai è stato cancellato dalla modernità.

E non si riesce a giustificare nemmeno quanti dicono di voler “sentire la carta sotto i polpastrelli“.

Se per i libri la cosa può avere un senso compiuto (al netto del problema trasportabilità che è stato per l’appunto risolto dagli EBook), per pubblicazioni tecnologiche, nelle quali magari vengono previsti laboratori o interattività verso i sistemi, la questione è decisamente a favore di un approccio differente, più moderno.

Ed è la realtà che stiamo vivendo, fatta di prompt verso intelligenze artificiali che ti aiutano ad imparare le cose interagendo con te e suggerendoti il miglior approccio per imparare la tecnologia che stai studiando.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

3 risposte a “Rassegnatevi, l’era dei magazine di informatica è finita, anche la storica rivista Linux Format chiude dopo 25 anni”

  1. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    peccato…. i giornali in edicola erano bellissimi…. era quasi un punto di incontro frà smanettoni, come lo erano i primi negozzietti di articoli informatici degli anni 80-90.
    Ho lasciato giù un capitale in MC Microcomputers, PC Professional, DEV, Enigma, Linux Journal, Nuova Elettronica e molti molti altri… MC poi, dal numero 4 li avevo tutti….
    Si sono proprio vecchio… è tempo che vada anch'io in pensione….

  2. Avatar Nicodemo Timoteo Taddeo
    Nicodemo Timoteo Taddeo

    "Ho lasciato giù un capitale in MC Microcomputers, PC Professional, DEV, Enigma, Linux Journal, Nuova Elettronica e molti molti altri… "

    Idem e per fortuna penso siamo ancora in tanti i vivi che ricordano quei tempi "eroici" 🙂 Un paio di scatoloni contenenti riviste anni novanta li ho ancora su in soffitta, ogni tanto quando sono lì gli do un'occhiata e faccio un tuffo nel passato.

  3. Avatar Giok
    Giok

    Ahh i bei vecchi tempi andati, cmq se di tanto in tanto ti andasse di fare un tuffo nel passato li trovi tutti su archive.org :

    https://archive.org/details/mcmicrocomputer
    https://archive.org/details/pcprofessionale-mag-it
    https://archive.org/details/nuova-elettronica

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