Sapete quanti marchi di automobili utilizzano curl nei loro software? 47! E indovinate quanti lo sponsorizzano…

Ecco a voi la storia sulla sostenibilità del software open-source in due slide, presentate da Daniel Stenberg, creatore e manutentore del progetto curl, forse il software open-source più utilizzato al mondo (sì, anche più di Linux).

La prima è questa:

Rappresenta il numero di marchi automobilistici che includono curl o libcurl nei loro software di automotive. Non disturbatevi a contarle, sono 47, praticamente tutte.

Come è stato possibile ricavare questo numero? È semplice: osservando le informazioni sulle licenze software installate nei sistemi di infotainment, ottenibili su qualsiasi sistema, come mostra quest’altra immagine di una Volvo:

La seconda slide, molto più emblematica della prima, è questa:

E rappresenta le aziende che contribuiscono economicamente allo sviluppo di curl.

Anche qui non disturbatevi a contarle, perché non ce n’è.

L’articolo è interessante, ma tutto quello che c’è da sapere è dentro a quelle due slide.

Chi lo sa, prima o poi qualcuno capirà.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

2 risposte a “Sapete quanti marchi di automobili utilizzano curl nei loro software? 47! E indovinate quanti lo sponsorizzano…”

  1. Avatar mimmus
    mimmus

    eh… ma è opensource, è fatto apposta per essere utilizzato da più utenti possibile 🙂

  2. Avatar Roberto Rossi
    Roberto Rossi

    Ora, capisco che viviamo nell'era dell'ipocrisia, della finzione e dalla dissonanza cognitiva.

    Ma care amiche e cari amici, chi ha obbligato gli sviluppatori di queste librerie ad usare una licenza che prevedeva di poter usare il loro lavoro in modo gratuito? Li ho obbligati io? Non mi risulta.

    Sapevano benissimo ciò che sarebbe accaduto applicando quel tipo di licenza, smettiamo di prenderci in giro.

    Quello che mostrano le diapositive sopra è una novità? No, assolutamente no. Ha sempre funzionato cosi per la quasi totalità dei progetti dotati di licenze libere.

    Inoltre non dimentichiamoci mai che una parte significativa del successo che progetti come questo hanno deriva dalla parola "magica"… la parola "GRATIS".

    Perché non cambiano semplicemente la licenza? Si può tranquillamente creare software a sorgente aperto senza che questo debba essere gratuito. Non è un obbligo.

    E già… però… poi la magica parola non funziona più. Inoltre per gli sviluppatori nascerebbero nuovi problemi, visto che chi paga, tendenzialmente, vuole anche essere "ascoltato". E non dimentichiamo la concorrenza, che sicuramente andrebbe ad erodere tutto questo "successo".

    Cerchiamo di chiarire un punto fondamentale. Se pubblico il mio lavoro a titolo gratuito e poi mi lamento che nessuno mi da dei soldi, il problema non è il mondo cattivo, il problema sono io.

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