Un’analisi attenta lo conferma: il piano per il dopo Torvalds nel Kernel Linux è… Nessun piano!

All’interno dei commenti negli articoli sul Kernel Linux che costantemente proponiamo qui sul portale ce lo si chiede spesso: cosa succederà quando a guidare il progetto open-source più imponente di tutti non ci sarà più il suo creatore?

Linus Torvalds infatti, da poco meno di trentacinque anni si preoccupa, personalmente, di includere le nuove funzionalità e regolare l’evoluzione di Linux, aprendo e chiudendo le merge window di ogni release dove i contributori propongono patch contenenti nuove funzionalità, fix ai problemi e risoluzione dei bug.

Ma non è solo qui su Mia Mamma Usa Linux che la domanda di tanto in tanto rimbalza. Prendiamo ad esempio questo articolo di The Register nel quale Rupert Goodwins prova a fare il punto della “questione successione”.

L’analisi è abbastanza inclemente, vedi il titolo “The plan for Linux after Torvalds has a kernel of truth: There isn’t one“. La conclusione tirata dall’autore è che al momento non è prevista alcuna successione poiché Torvalds è convinto di come tutto avverrà – in qualche modo – naturalmente.

Del “mini-Linus” avevamo già parlato più di un anno fa, sottolineando come lo stesso autore di Linux fosse sempre evasivo nel rispondere alle domande, e Goodwins conferma come questa politica del non decidere (ancora) rappresenti un potenziale rischio:

This is dangerous. Succession is always a time of uncertainty for those who like the way things are, and opportunity for those who do not. The Linux kernel project has many tensions that are themselves remarkable for being universally agreed but with little urgency about fixing them.

Questo è pericoloso. La successione è sempre un momento di incertezza per chi apprezza lo stato delle cose, e di opportunità per chi invece non lo fa. Il progetto del Kernel Linux presenta molte tensioni che risultano notevoli proprio perché universalmente riconosciute, ma sulle quali non c’è particolare urgenza di intervenire.

Tra i rischi evidenziati ci sono quelli delle grandi compagnie (leggi Red Hat) che potrebbero di fatto assumere il controllo del progetto (avendo una pletora di sviluppatori già parte del Kernel), la manipolazione dei benchmark a favore o contro una nuova funzionalità o la produzione di bug generati da AI et similia che alimentano le pressioni gestionali del progetto.

Va detto, Torvalds o non Torvalds, questo tipo di problematiche saranno comunque da fronteggiare, ed è proprio per questo che forse sarebbe bene aver un piano diverso da “avverrà tutto naturalmente“.

Ultima nota, molto piacevole, rilevata nell’articolo è il fatto di non aver visto mai citare la parola dittatore. Si cercano sinonimi, finalmente, da Benevolent Overlord a Penguin Emperor, lasciando da parte quell’accostamento tremendo, nuovamente di attualità nel mondo di oggi.

Chissà che non sia proprio questo il punto di partenza da cui avviare i progetti di successione.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

18 risposte a “Un’analisi attenta lo conferma: il piano per il dopo Torvalds nel Kernel Linux è… Nessun piano!”

  1. Avatar Stormageddon

    La successione è uno dei problemi fondamentali del mondo del lavoro (sinceramente pensavo lo fosse solo in Italia).
    Io ho subito (parola non usata a caso) due pensionamenti, dove ho dovuto rimboccarmi le maniche dopo perché prima, anche se erano programmati, non c'è stato verso. Poi qui in Italia poi va di moda il Co.Co.pro . Io lavoratore vado in pensione e mi faccio qualche mesetto di doppio stipendio (pensione più compenso) per passare le consegne che non ho passato prima.

    Che tristezza

  2. Avatar Mauro Miatello
    Mauro Miatello

    la successione è un problema da sempre, e quando ci si ostina a non programmarla diventa un problema ancora più grande

  3. Avatar Autodelta85
    Autodelta85

    Semplicemente Torvalds morirà lavorando sul kernel…dopo ci si penserà a come fare e con chi fare ma finchè lui esisterà….starà al suo posto, un pò come un Enzo Ferrrari che sostanzialmente morì in officina a Maranello.

    Se chiedete a me il kernel.org dovrebbe passare sotto a qualche organizzazione diciamo….filo-talebana in stile Stallman: non li amo politicamente, non sempre condivido il loro integralismo ma meglio loro che sono "autentici" che non sotto una RedHat

  4. Avatar Giacomo Perin
    Giacomo Perin

    Aspettiamo il prossimo dittatore benevolo. Quando l'obiettivo è un buon prodotto, ci vuole qualcuno che sappia prendere in mano la situazione.

  5. Avatar massimo81
    massimo81

    Utilizzo Linux a casa e lavoro da 23 anni ormai, quindi non mi attaccate, lo adoro. Voglio soltanto buttare lì una provocazione, una riflessione per chi ne sa più di me. E se il comportamento di Torvalds in questi decenni avesse invece penalizzato lo sviluppo del kernel?

  6. Avatar Nicodemo Timoteo Taddeo
    Nicodemo Timoteo Taddeo

    Condivido.

  7. Avatar eyenix
    eyenix

    Basandoci sul metodo lavorativo adottato direi che hanno sempre cercato di rendere il kernel più manutenibile e "leggero" possibile per quanto abbiano potuto. Quindi sicuramente non si potrebbe trovare di meglio che questa strada personalmente.

  8. Avatar Giok
    Giok

    Sicuramente ce ne saremmo accorti, hai per caso notato problemi di performance, gravi instabilità o un mancato supporto per qualche nuova tecnologia? Io no sinceramente…

  9. Avatar CyberJabba

    Ci pensavo proprio poche settimane fa…

    Sarà che essendo classe '72, questi pensieri comincio a farli sempre di più spesso.
    Sarà che gli idoli della mia infanzia, i personaggi famosi e i miei punti fermi, piano piano mi stanno salutando… saranno una miriade di altre cose, ma pensavo proprio al futuro della gestione del Kernel. Chi prenderà le redini dello sviluppo quando tra 100 anni il suo creatore non ci sarà più?

    E se la domanda corretta invece fosse: "Qualcuno prenderà le sue redini?"

    CJ

  10. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Non me ne preoccuperei… probabilmente lo prenderà in mano un qualche esponente di rilievo… chissà forse Lennart Poettering… vista l'invasivita' di systemd, per allora, il kernel sara' solo un altro modulo.
    Oppure chissa', ci pensara' Microsoft o Google a papparselo.

  11. Avatar Autodelta85
    Autodelta85

    Ma non hai mai pensato che Linus certe volte stia anche un pò "recitando"? Io più volte ho avuto questa impressione

  12. Avatar Raoul Scarazzini

    Pazzesco pensare che non sarebbe così assurdo veder entrare Microsoft!

  13. Avatar Raoul Scarazzini

    Questo è un aspetto interessante. Effettivamente certe risposte sembrano forzatamente "da personaggio".

  14. Avatar Raoul Scarazzini

    No, però obiettivamente non c'è mai stata la minima possibilità di analizzare l'alternativa. Poi giustamente uno dice "è sempre andata bene così", ma in più di trent'anni lui non si è allontanato per più di due settimane ( https://www.miamammausalinux.org/2018/10/il-sabbatico-di-torvalds-gia-finito-mr-linux-e-gia-tornato/ ), che anche lì la dice lunga su alcuni aspetti del carattere di una persona. Trenta e passa anni a far la stessa cosa, per quanto bella, sono un tempo mooolto lungo…

  15. Avatar Raoul Scarazzini

    Sicuramente forse no, ma è oggettivo che le cose così come sono oggi funzionano.

  16. Avatar Autodelta85
    Autodelta85

    Vorrà dire che molti migreranno si FeeeBSD, anzi forse il mondo BSD pur se infinitamente piccolo e di nicchia forse su alcuni aspetti é più "future-proof" del marasma che vige nel mondo GNU/Linux

  17. Avatar Autodelta85
    Autodelta85

    Butto una provocazione che mi é venuta in mente: e se alla fine ci fosse uno "scisma" con un kernel "europeo" gestito alla Stallman-maniera e uno "US" magari in mano a RedHat/IBM ma ovviamente più sbilanciato sul commerciale e quindi lontano dallo scopo originario?

    Pwrncome la vedo io senza un Torvalds il kernel dovrebbe "tornare a casa" in UE, dove appunto una Foundation ben finanziata da UE e singoli stati potrebbe portare avanti il lavoro in modo indipendente.

    Purtroppo in USA lo sappiamo, sono solo assetati di soldi

  18. Avatar Qfwfq
    Qfwfq

    Mi pare strano che non ci sia già un piano B nel caso LT venga colpito da un asteroide, mi sa che c'è ma non vogliono divulgarlo, come non viene in genere divulgato prima un testamento.

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