
Lo scorso 25 settembre Raspberry Pi ha annunciato la nuova versione del PC all-in-one Raspberry Pi 500+, il successore della linea 500 avviata lo scorso dicembre. Si tratta di un Raspberry Pi inserito all’interno di una tastiera meccanica dalla quale partono tutte le connessioni verso i dispositivi esterni:

Le caratteristiche del nuovo modello sono sensibilmente migliorate, raddoppiate su alcuni fronti.
Ecco una tabella comparativa che dà l’idea delle potenzialità del nuovo oggetto:
Caratteristica | Raspberry Pi 500 | Raspberry Pi 500+ |
---|---|---|
Processore | 2.4GHz quad-core 64-bit Arm Cortex-A76 | Stesso processore (non dichiarate differenze) |
RAM | 8GB LPDDR4X-4267 | 16GB (quantità raddoppiata) |
GPU | VideoCore VII, supporto OpenGL ES 3.1 e Vulkan 1.3 | Stessa GPU |
Output Video | Dual 4Kp60 HDMI | Stesso supporto |
Connettività wireless | Wi-Fi dual-band 802.11ac, Bluetooth 5.0 | Stessa connettività |
Porte USB | 2× USB 3.0 (5Gbps), 1× USB 2.0 | Stesse porte |
Ethernet | 1× Gigabit Ethernet | Stessa porta |
GPIO | Connettore orizzontale 40-pin | Presente, non cambia |
Storage | Necessario usare microSD o unità esterne | M.2 interno con SSD da 256GB preinstallato |
Tastiera | Standard integrata | Meccanica, keycaps rimovibili, RGB per tasto |
Quindi a tutti gli effetti un 500 “on steroids”, da qui il +, che non stravolge le cose, ma allarga sensibilmente le possibilità di utilizzo dell’oggetto.
Dall’annuncio si legge:
Indeed, uptake of the 16GB Raspberry Pi 5 has taken us by surprise since its launch in January, with people using them as build servers, to run computational fluid dynamics and large language models, or simply to keep truly enormous numbers of browser tabs open at one time.
Infatti, l’adozione del Raspberry Pi 5 da 16GB ci ha sorpreso sin dal suo lancio a gennaio: viene utilizzato come server di build, per eseguire simulazioni di fluidodinamica computazionale e modelli linguistici di grandi dimensioni, oppure semplicemente per mantenere aperto un numero davvero enorme di schede del browser contemporaneamente.
Un successo quindi certificato dalle vendite che ha portato Raspberry Pi ad investire su questa fetta di mercato.
Considerato poi come il prezzo sia sostanzialmente il doppio rispetto al 500, 204 euro sul rivenditore indicato dal sito, e la possibilità di espandere lo storage andando ad usare l’altra novità di casa Raspberry, ossia l’SSD da 1TB, pensare di utilizzare il dispositivo per la propria operatività quotidiana è oggi tutt’altro che assurdo.
E poi c’è l’aspetto più importante di tutta la questione, la tastiera fa click-clack ed ha i tastini che si illuminano di multicolore:
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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