Dopo aver rinunciato ai fondi federali “condizionati”, la fondazione Python vede crescere le donazioni

Lo scorso gennaio 2025 la Python Software Foundation (PSF), ossia l’entità che coordina e promuove lo sviluppo del linguaggio Python, ha inviato alla National Science Foundation una richiesta di sovvenzioni sfruttando il programma di fondi Safety, Security, and Privacy of Open Source Ecosystems che il governo statunitense mette a disposizione per l’open-source.

Lo scopo indicato dalla fondazione era quello di far fronte alle vulnerabilità strutturali che esistono in Python ed in PyPi, alcune delle quali abbiamo descritto più volte nel recente passato (vedi i commenti di Stack Overflow che puntavano a pacchetti PyPI infetti e i tre pacchetti malevoli densi di crypto-miner) e per i quali comunque da sempre la fondazione sta provando a trovare soluzioni.

La richiesta è stata ritenuta dalla National Science Foundation talmente valida da meritarsi ben 1,5 milioni di dollari di sovvenzioni, tali da suscitare l’ovvio entusiasmo lato PSF.

È però sorto un problema: infatti, subordinato alla donazione, vi era incluso anche un grosso “ma”, che ha portato la PSF a rinunciare a questa importante sovvenzione.

Tra i termini dell’accordo per il versamento dei fondi vi era questo:

[the receiver] do not, and will not during the term of this financial assistance award, operate any programs that advance or promote DEI, or discriminatory equity ideology in violation of Federal anti-discrimination laws.

[il destinatario dei fondi] non opera e non opererà durante il periodo del finanziamento premio programmi che stimolino o promuovano DEI, o ideologie discriminatorie di equità in violazione con le leggi anti discriminazione federali.

DEI o DE&I, per quanti non lo sapessero, è l’acronimo di Diversity, Equity and Inclusion e rappresenta il riassunto di tutte quelle politiche volte a garantire eterogeneità nei contesti lavorativi per tutti gli ambiti della vita, come l’etnia, il credo religioso, i paesi di provenienza, l’orientamento sessuale e via dicendo

La regola imposta dal fondo è quindi semplice: i soldi arrivano solo se si evitano le politiche DEI. E la PSF ha deciso di dire no, anche perché la restrizione avrebbe riguardato il solo lavoro in sé per cui la donazione era stata richiesta, ma tutte le attività della fondazione.

Ulteriore aggravante, la violazione di questi accordi avrebbe potuto riguardare anche donazioni già effettuate. Avere cioè valore retroattivo. Il che, a livello finanziario, per una fondazione di volontari come la Python Software Foundation sarebbe stato semplicemente insostenibile.

Al di là di questo, il mission statement della PSF recita:

The mission of the Python Software Foundation is to promote, protect, and advance the Python programming language, and to support and facilitate the growth of a diverse and international community of Python programmers.

La missione della Python Software Foundation è promuovere, proteggere e far progredire il linguaggio di programmazione Python, oltre a sostenere e facilitare la crescita di una comunità di programmatori Python diversificata e internazionale.

Insomma, questo aspetto non cambierà, milioni di dollari o meno, e quindi ciao ciao donazione.

La notizia potrebbe essere finita qui, non fosse che l’onda lunga di questa decisione ha portato una sorpresa. Infatti, come racconta The New Stack, in seguito alla notizia, il numero di donazioni alla PSF è sensibilmente cresciuto, segno che quest’atto di coerenza è stato realmente apprezzato dalla community.

Lo ha scritto su X anche il creatore di Python, Guido van Rossum:

If you haven’t heard about this, kudos to the PSF for standing for its values (which are also my values).

Se non ne avete sentito parlare, complimenti alla PSF per esser rimasta fedele ai propri valori (che sono anche i miei).

Il terreno intorno ai temi DEI è sempre molto instabile, ricorderete tutti lo scorso anno il leak della video call interna di Red Hat, ma la scelta della PSF è certamente chiara e coraggiosa e, proprio per questo, molto condivisibile.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

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