Linux ha un problema con l’hardware

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Quante volte ci è capitato di prendere una distribuzione Linux, magari una di quelle più famose, installarla sul nostro nuovo computer e ritrovarsi con una situazione sub-ottimale? Magari uno specifico componente hardware che non funziona, qualcosa che non viene rilevato correttamente, o una configurazione che non riusciamo proprio ad applicare, nonostante le specifiche del nostro hardware ne decantino il supporto?

Fino a qualche anno fa era più comune questa situazione che non quella di un installazione che facesse funzionare il nostro computer al 100% senza doversi “sporcarsi le mani”. E pare che anche al giorno d’oggi a volte capiti, ma qual è realmente il problema?

E’ l’argomento della recente puntata del podcast “Destination Linux 186”, intitolata, a ragione, “Quality Control in Linux”. Se volessimo riassumere la puntata con un piccolo estratto sarebbe:

You can go to a Best Buy and purchase a computer, but depending on who made that computer, when that computer was made, when in a release cycle that computer was made, what software was available at the time, what the release cadences were of the software projects when that LTS or that distro came out, all affects the quality and the experience you get as an end user.

Puoi andare in un Best Buy e comprare un computer, ma a seconda di chi ha fatto quel computer, quando quel computer è stato fatto, qual’era il ciclo di rilascio [della distro, ndt.] quando è stato fatto quel computer, quali software erano disponibili in quel periodo, qual’era la cadenza delle release dei progetti software quando quella LTS o quella distribuzione sono uscite, tutto questo affligge la qualità e l’esperienza che ottieni come utente finale.

Il problema dunque è che, vuoi per la frammentazione dei software nelle diverse distribuzioni, vuoi per la grande varietà di combinazioni hardware disponibili sul mercato, è impossibile assicurare che una data distribuzione Linux funzioni su qualsiasi hardware, quindi è un problema di controllo qualità.

Certo, ci sono soluzioni attuabili, basti pensare a Microsoft ed alla sua “armata” di “Windows Insiders” che testanto i futuri rilasci di Windows su una pletora di hardware differenti, ma nel caso specifico del sistema di Redmond stiamo parlando di un singolo sistema operativo. Gli utenti Linux, come ben sappiamo, utilizzano decine di kernel differenti, versioni differenti di software che hanno tempi di rilascio ed aggiornamento tra i più vari, e le distribuzioni si basano quasi unicamente sulla loro community per il test. Più una distro è piccola (in termini di base utenza), minore sarà l’hardware su cui viene testata, ma anche “giganti” come Ubuntu necessiterebbero di un sistema più strutturato.

C’è una bella discussione aperta, proprio a seguito di quella puntata, su Destination Linux Network, con proposte a possibili soluzioni ed un’idea su cosa dovrebbe avere il sistema di gestione dei test:

Website with a developer section where they can submit a request for testing. Form would allow for Dev to specify criteria to the type of testers they need (example: only testers with HiDPI monitors or only testers with AMD GPU’s)

An additional form for people to sign up for being a tester. Capture hardware information and additional info regarding their OS and whether they’re willing to test on bare metal or only a VM, etc.

Response form that testers fill out. Allow some customizable fields from devs. The responses are consolidated into a summary report.

Un sito con una sezione sviluppatori dove possono inserire richieste di test. Il form deve permettere agli sviluppatori di specificare i criteri per chi dovrà testare il software (esempio: solo sviluppatori con monitor HiDiPi o solo sviluppatori con GPU AMD).

Un form addizionale per le persone che vogliono essere i tester. Acquisire quindi informazioni sull’hardware ed aggiuntive riguardo il loro OS e su dove vorranno eseguire i test, direttamente sull’hardware o solo su macchine virtuali.

Un form da riempire per i tester con le risposte ai test, con la possibilità per gli sviluppatori di personalizzare i campi del form. Le risposte dovranno poi essere consolidate in un report.

Stanno cercando persone per lavorare a questo progetto e chissà che qualcuno di voi lettori di MiaMammaUsaLinux.org non possa dare una mano.

Bisogno ce n’è molto, perchè anche le grosse distribuzioni con partnership specifiche hanno problemi in tal senso. Per citarne uno, Jason Evangelho, contributore di Forbes, sta attualmente testando il ThinkPad P53 di Lenovo nato dalla partnership con Fedora. Qui la situazione dovrebbe essere assolutamente sotto controllo: hardware e distribuzione ben specifici, ed una partnership che mette a lavorare insieme entrambe le parti, ma nonostante questo si è trovato un bug che bloccava l’installazione del driver Nvidia proprietario per la scheda presente sul portatile. Certo, ha mandato un’email al team Linux di Lenovo ed aperto un bugreport sul Bugzilla di Fedora ed il problema è stato risolto rapidamente, ma neanche queste due entità “di grossa portata” avevano rilevato il bug prima della distribuzione del portatile, figuriamoci quando non ci sono partnership in atto o si utilizzano distribuzioni molto meno diffuse.

Vi lasciamo con il podcast di cui parlavamo e, chissà, magari avete qualche ottima idea da proporre nei commenti!

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

20 risposte a “Linux ha un problema con l’hardware”

  1. Avatar Mario Gensini
    Mario Gensini

    uso linux dal lontano 2008 e qualche problemino c’è sempre stato mai, però, come con l’attuale Ubuntu 20.04 dove riuscire a far funzionare una multifunzione hp è impresa impossibile. La cosa strana è che si installa e tutto funziona ed il giorno dopo il sistema non vede neanche la stampante o lo scanner

  2. Avatar Guglielmo Cancelli
    Guglielmo Cancelli

    Comunque sia, per la mia esperienza, specialmente in ambito notebook, se si scelgono le marche giuste e le fasce di prezzo adeguate, difficilmente ci si imbatte in problemi di incompatibilità, o comunque capita molto di rado rispetto al passato.

  3. Avatar Mario Gensini
    Mario Gensini

    è un problema diffuso, non sono solo io. Se si leggono i vari forum, si vede che sono in molti a lamentare problemi

  4. Avatar xan
    xan

    sarò stato fortunato ma io utilizzo ubuntu dal 2006 (6.10 con kernel 2.6.18) come unico sistema operativo per me e tutta la mia famiglia ed in via mia non ho mai compilato il kernel, usando sempre quello di default; mai avuto un problema

  5. Avatar D@vix
    D@vix

    Mica tanto, ad esempio in un device moderno come il Surface Go, con le più recenti distribuzioni Linux non c’è verso di fare andare la fotocamera e per fare andare il wifi devi aggiustare un po’ di cose, ma ma tanto per dirne una eh

  6. Avatar padesig
    padesig

    Se USB allora controlla sia alimentazione che cavo scanner, sono in genere cavi speciali (ad esempio il mio vecchio CanoScan). Comunque in linea teorica vedo molti problemi possibili non inerenti direttamente la distribuzione o l’hardware ma semplicemente le connessioni delle periferiche.

  7. Avatar Guglielmo Cancelli
    Guglielmo Cancelli

    Certo. Come dire che la benzina non è un buon carburante perché se la metti in una macchina a gasolio il motore non funziona a dovere…..

  8. Avatar Spaceboost
    Spaceboost

    L’unico problema in 15 anni è stata una chiavetta USB wireless.
    Utilizzando synaptic si possono attivare dei driver non free che di default non sono inseriti nel kernel di Debian o di Ubuntu.

  9. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    Uso Xubuntu, da due o tre anni non mi vede più la porta eSATA del portatile ed alcuni anni addietro dovetti reinstallare Windows sul portatile di un amico a causa dei driver della scheda grafica (mi sembra nvidia e non avevo voglia di sbattermi più di tanto) nella versione aggiornata; problema risolto l’anno successivo per la felicità dell’amico che non vedeva l’ora di ritornare a linux.

  10. Avatar Kernelio Linusso
    Kernelio Linusso

    Ho bestemmiato in cinese mandarino divinità di varie religioni prima di avere un sistema stabile su un notebook asus fx 505 del 2019.

  11. Avatar Antonio Musarra
    Antonio Musarra

    A me è successo anche il contrario. Ho fatto passare qualche amico da Windows a Linux proprio perché su Windows alcuni driver non funzionavo bene e non sono più ritornati indietro.

  12. Avatar Richard “Rage” Salvato
    Richard “Rage” Salvato

    Si ma con un hardware confezionato appositamente per Windows è comprensibile che non giri Linux, è come installare zorin su un Mac sperando che vada tutto liscio al primo avvio, i produttori di hardware specifico si assicurano di scoraggiare il cambio di OS imho

  13. Avatar Guglielmo Cancelli
    Guglielmo Cancelli

    Infatti io ho iniziato la mia prima frase scrivendo “se si scelgono le marche giuste e le fasce di prezzo adeguate”, non “se si acqusta un prodotto studiato esclusivamente per windows” o “se si acquista un prodotto cinese da 24,99€”. Con gli Asus da 900/1200€ mi sono sempre trovato divinamente, sin dal 2008.

  14. Avatar Richard “Rage” Salvato
    Richard “Rage” Salvato

    Si ma è un problema intrinseco del tipo di kernel Linux, l’unico modo è legare una determinata distribuzione ad un hardware come ha fatto Apple o riscrivere il kernel così che non sia monolitico ma converrebbe crearne uno nuovo e dargli un altro nome. Quello che stai suggerendo è che le distro venissero create solo fai produttori hardware e non dagli appassionati, oppure di strappare l’anima di un kernel creato principalmente per chi vuole “pasticciare”

  15. Avatar Richard “Rage” Salvato
    Richard “Rage” Salvato

    Infatti intendevo che non è sbagliato l’esempio della benzina

  16. Avatar Richard “Rage” Salvato
    Richard “Rage” Salvato

    Quindi basterebbe che qualcuno si prenda l’onere di modificare il kernel per eseguire i driver su un altro strato? E possibile che non interessi a nessuno farlo?
    Secondo me c’è qualche altro motivo di fondo, nella mia ignoranza credo che una volta implementate le system call l’installazione dei driver possa avvenire su qualunque livello

  17. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    In molti casi sono i bios ad essere buggy e il kernel a metterci una toppa !

  18. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Purtroppo la frammentazione non aiuta…ma una notte ho sognato che tutte le distribuzioni Gnu/linux fossero rolling release, questo aveva permesso di avere centinaia di migliaia di occhi puntati sull’upstream e tutto stava avendo un senso, bug risolti velocemente, distribuzioni vicine, qualità eccellente.

  19. Avatar Mauro Miatello
    Mauro Miatello

    presente! 🙁

  20. Avatar floriano
    floriano

    Purtroppo il problema principale è che a ogni cambio di kernel bisogna cambiare i drivers.
    Non riescono proprio a trovare un modo per farli stabili?

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