Mentre è uscito il nuovo Kernel Linux 6.16 ci si interroga su come identificare codice scritto tramite AI

Puntuale come sempre, Linus Torvalds ha annunciato il rilascio di Linux 6.16. La nuova release del Kernel non è particolarmente densa di novità, ma decisamente piena di tante piccole patch migliorative, il che non è necessariamente un male.

Le cosiddette release “boring” sono quelle che favoriscono la stabilità di un progetto e sono sempre le benvenute e, in ogni caso, stiamo parlando di una release che, almeno secondo quello che dice Phoronix, poggia su 38,5 milioni di righe di codice…

Tra le novità degne di nota, che potete trovare praticamente ovunque (ne fa un ottimo sunto Bobby Borisov di Linuxiac) :

  • XFS: supporto alle scritture atomiche su più blocchi, per evitare scritture parziali.
  • Ext4: ottimizzazioni ai fast commit, supporto ai bigalloc e folio estesi, fino al 37% di I/O sequenziale in più, ed è incredibile pensare a quanto un filesystem antico come Ext4 continui a migliorarsi sensibilmente di release in release.
  • USB Audio Offload: per consentire di mantenere gli stream audio attivi mentre il resto del sistema è idle, una novità che riguarda quindi principalmente i dispositivi mobili e la riduzione dei consumi.
  • Intel TDX (Trusted Domain Extensions): protezione delle VM da host e attacchi fisici tramite cifratura hardware.
  • NUMA smart: allocazione automatica della memoria in base alla banda dei nodi.
  • Intel APX (Advanced Performance Extensions): raddoppio dei registri generali (da 16 a 32) per efficienza e prestazioni.
  • Build native semplificate: nuova opzione CONFIG_X86_NATIVE_CPU per ottimizzazioni locali, utile per chi si compila i Kernel “in proprio” (ma c’è ancora qualcuno che lo fa?!).

Altre novità riguardano il filesystem Btrfs che ha migliorato il supporto con NFS e le estensioni Rust che sono state estese ai sottosistemi clk, cpumask, mmap.

Il Kernel è disponibile su kernel.org e arriverà presto nelle distribuzioni rolling release, ma ovviamente si è già iniziato a lavorare sul futuro, tanto che il Kernel 6.17 potrebbe essere teatro di un cambiamento importante che riguarda una proposta di Sasha Levin, lo stesso ingegnere Nvidia di cui abbiamo parlato poco tempo fa a proposito di AUTOSEL, il maintainer AI del Kernel Linux.

Levin ha proposto di introdurre un meccanismo di attribuzione trasparente per il codice generato da intelligenze artificiali.

L’idea è semplice: ogni riga di codice scritta con l’assistenza di strumenti AI come GitHub Copilot, Claude, Codeium e simili, dovrà essere segnalata nel commit con un tag Co-developed-by:, mentre il classico Signed-off-by: resterà prerogativa del contributore umano.

La proposta non è al momento nulla di ufficiale, solo una request for comments, ma segue tutte le integrazioni già attive di cui Levin si è fatto autore e porta a pensare che, come sempre, all’interno del Kernel Linux la volontà è quella di fare le cose bene.

Parlando di AUTOSEL citavamo come fosse un assoluto esempio virtuoso di integrazione dell’intelligenza artificiale all’interno del processo di sviluppo, quindi è presumibile pensare che questa nuova proposta vada nella direzione che tutti vogliamo: meno hype, più utilità.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

Una risposta a “Mentre è uscito il nuovo Kernel Linux 6.16 ci si interroga su come identificare codice scritto tramite AI”

  1. Avatar Roberto Rossi
    Roberto Rossi

    Due parole sull'IA che scrive codice mi sento di dirle. Cari amici… tolta la propaganda, le IA sono sistemi inaffidabili, e la scrittura di codice non fa eccezione, soprattutto quando è codice complesso. Trovo l'idea di introdurre, in modo massiccio codice scritto dalle IA, semplicemente folle. Nonostante ciò è estremamente coerente con la superficialità che contraddistingue la nostra decadente società.

    Visto che non voglio tediarvi con un post chilometrico sulle mie esperienze, vi lascio qualche spunto di riflessione:
    1) https://www.redhotcyber.com/post/vibe-coding-fuori-controllo-lia-genera-codice-vulnerabile-ma-tutti-se-ne-fregano/
    2) https://www.redhotcyber.com/post/non-fidarti-del-codice-prodotto-dalle-ai-un-bug-giurassico-del-2010-infetta-anche-gpt-4/
    3) https://arstechnica.com/security/2025/04/ai-generated-code-could-be-a-disaster-for-the-software-supply-chain-heres-why/

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