OpenAI entra nella Linux Foundation, che precisa: non siamo in una bolla! Forse no, ma di open-source c’è ancora poco

Strana cosa la comunicazione. Appena si legge di OpenAI che entra a far parte della nuova Agentic AI Foundation, progetto della Linux Foundation, quasi simultaneamente il suo Executive Director ci tiene, vigorosamente, a precisare che no, non siamo all’interno di una bolla AI.

Eppure, verrebbe da dire, i segnali ci sono tutti.

Cos’è una bolla commerciale se non un ambiente in cui l’aumento di domanda non nasce da nuovi bisogni esterni, ma dal bisogno interno del sistema di crescere?

E la domanda inquietante è: questo sistema di economia circolare è già diventato un turbine troppo forte da fermare?

Vediamo i dettagli:

  • Le compagnie LLM (OpenAI, Anthropic, Mistral, etc.) costruiscono modelli sempre più grandi per mantenere vantaggio competitivo.
  • Questi LLM funzionano solo sui soliti noti Hyperscaler (Microsoft, Google, Amazon), i quali forniscono compute, storage, rete, piattaforme AI e monetizzano sia l’infrastruttura sia i servizi “AI-as-a-Service”.
  • Gli Hyperscaler necessitano di chip dai vendor hardware, che in realtà al momento è un gruppo composto solo da NVIDIA con una piccola componente AMD, i quali vendono acceleratori indispensabili per addestramento e inferenza e catturano una quota enorme del valore.
  • I vendor hardware alimentano gli sviluppi delle compagnie LLM per far sì che queste siano sempre più orientate verso i propri dispositivi, creando la necessità di nuovi sviluppi.

E così il cerchio si chiude.

Il punto è: reggerà?

Jim Zemlin, vedi l’articolo citato in apertura, ne è certo. C’è un futuro roseo all’orizzonte. Ma cosa potrebbe dire di diverso visto che deve anche entusiasmare tutti dicendo che OpenAI è dentro la Linux Foundation?

Eppure la cosa ancora più inquietante è un’altra. Ignoriamo che tutto potrebbe caderci sulla testa da un momento all’altro, seguendo quindi i consigli di quanti si dicono fiduciosi e concentriamoci sul “nostro” mondo.

Per noi appassionati di open-source l’aspetto di sviluppo di questi strumenti rimane ancora molto, molto chiuso.

Come scrive Brian Fagioli su Slashdot:

Instead of opening models, training data, or anything that would meaningfully shift power toward the community, the companies involved are donating lightweight artifacts like AGENTS.md, MCP, and goose. They’re useful, but they’re also the safest, least threatening pieces of their ecosystem to “open.” From where I sit, it looks like a strategic attempt to lock in influence over emerging standards before truly open projects get a chance to define the space. I see the entire move as smoke and mirrors.
With regulators paying closer attention and developer trust slipping, creating a Linux Foundation directed fund gives these companies convenient cover to say they’re being transparent and collaborative. But nothing about this structure forces them to share anything substantial, and nothing about it changes the closed nature of their core technology. To me, it looks like Big Tech trying to set the rules of the game early, using the language of openness without actually embracing it. Slashdot readers have seen this pattern before, and this one feels no different.

Invece di aprire i modelli, i dati di addestramento o qualunque cosa che sposterebbe davvero potere verso la comunità, le aziende coinvolte stanno donando artefatti leggeri come AGENTS.md, MCP e goose. Sono utili, ma sono anche le parti più sicure e meno minacciose del loro ecosistema da “aprire”. Dal mio punto di vista, sembra un tentativo strategico di consolidare l’influenza sugli standard emergenti prima che progetti realmente aperti abbiano la possibilità di definire lo spazio. Io vedo l’intera operazione come fumo negli occhi.
Con i regolatori che prestano sempre più attenzione e la fiducia degli sviluppatori in calo, la creazione di un fondo diretto dalla Linux Foundation offre a queste aziende una comoda copertura per dire di essere trasparenti e collaborative. Ma nulla in questa struttura le obbliga a condividere qualcosa di sostanziale, e nulla cambia la natura chiusa della loro tecnologia core. A me sembra Big Tech che cerca di stabilire le regole del gioco fin dall’inizio, usando il linguaggio dell’apertura senza abbracciarla davvero. I lettori di Slashdot hanno già visto questo schema in passato, e questo caso non appare diverso.

Perciò si ritorna sempre lì, all’open-washing, che non apre nulla, ma fa finta di farlo e ne ricava anche grandi risultati.

E, come sempre, da chi si professa il faro illuminante della tutela open-source, ci si aspetterebbe qualcosina di più insomma.

Almeno a Natale dai, che siamo tutti più buoni.

A proposito, buon compleanno a me.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

12 risposte a “OpenAI entra nella Linux Foundation, che precisa: non siamo in una bolla! Forse no, ma di open-source c’è ancora poco”

  1. Avatar Nicodemo Timoteo Taddeo
    Nicodemo Timoteo Taddeo

    Buon compleanno e tanti altri anni di attività con questo blog 🙂

    Per tornare alla news, non vedo l'ora che scoppi… quest'altra follia umana. Dovrei dispiacermi per chi ci rimetterà tanti soldi? Anche no, preferisco il male minore…

  2. Avatar Giovanni Manera
    Giovanni Manera

    Auguri Raul!

  3. Avatar hotrats
    hotrats

    Come si dice dalle mie parti, nel profondo Sud, aguriuna!!! E un enorme grazie per il tuo lavoro!

  4. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    il problema è che ci rimetterà anche qualcuno che non è propriamente uno speculatore. Quando questa bolla scoppierà, si porterà dietro una crisi che pagheremo tutti in un modo o nell'altro.

  5. Avatar Raoul Scarazzini

    Grazie per gli auguri! E sul non vedere l'ora che scoppi, sinceramente preferirei di no, perchè sarà pianto e stridore di denti e, come sempre in questi casi, quando litigano gli elefanti a rimanere schiacciata è sempre l'erba…

  6. Avatar Catfed Farsil
    Catfed Farsil

    Auguri !

  7. Avatar michele
    michele

    Auguri, ma quanti anni compi, 2025?

  8. Avatar amedeo lanza
    amedeo lanza

    Buon compleanno

  9. Avatar Raoul Scarazzini

    Esattamente. Ma come ho scritto speriamo non accada e prevalgono il buon senso.

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