La NASA rilascia in OpenSource le applicazioni VICAR

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Per prima cosa, ecco quanto riportato dalla NASA (National Aeronautics and Space Administration) per spiegare cos’è VICAR:

VICAR, which stands for Video Image Communication And Retrieval, is a general purpose image processing software system that has been developed since 1966 to digitally process multi-dimensional imaging data. VICAR was developed primarily to process images from the Jet Propulsion Laboratory’s unmanned planetary spacecraft. It is now used for a variety of other applications including biomedical image processing, cartography, earth resources, astronomy, and geological exploration.

VICAR (Video Image Communication And Retrieval), è un software generico per processare immagini in sviluppo dal 1966, per processare digitalmente dati immagine multidimensionali. VICAR è stato sviluppato prevalentemente per processare le immagini provenienti dalle Sonde planetarie senza pilota del Jet Propulsion Laboratory. Attualmente è utilizzato da diversi altre applicazioni come l’analisi di immagini biomediche, cartografiche, delle risorse terrestri, astronomiche, e di esplorazione geologica

Stiamo parlando quindi di una serie di applicazioni estremamente specializzate che, nel lungo periodo, hanno trovato un utilizzo reale in campi molto più ampi.

VICAR provides command-line parsing (shell) and optional environment (TAE), VICAR-format image I/O library (both C/C++/Fortran and Java versions), file format conversion (VICAR, PDS, ISIS, FITS), xvd image display program, IBIS (Image-Based Information System) for tabular data, and much more.

VICAR fornisce una parser da riga di comando ed il relativo ambiente opzionale (TAE), le librerie per l’I/O di immagini VICAR (nelle versioni C/C++/Fortran e Java), le conversioni tra i formati di file (VICAR, PDS, ISIS FITS), il programma di visualizzazione immagini xvd, IBIS (Image-Based Information System) per i dati tabulari, e molto altro.

L’intero insieme VICAR si compone di circa 350 applicazioni, il cui codice sorgente è stato rilasciato come OpenSource (usando una licenza specifica, la NASA Open Source Agreement 1.3), liberamente scaricabile e compilabile (non senza fatica) dal relativo repository GitHub.

Probabilmente non ci saranno molti reali utilizzi “casalinghi” di queste applicazioni, ma ad un livello specializzato come può essere quello universitario o di centri di ricerca, poter accedere liberamente a quanto sviluppato dalla NASA potrebbe risolvere molti problemi (e, magari, crearne di più interessanti).

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

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