Il piano di Red Hat per il cloud ibrido

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L’impegno di Red Hat nei confronti delle tecnologie di Cloud Computing è aumentato esponenzialmente negli ultimi mesi. Partito un poco in sordina a fine 2012, l’interesse di Red Hat nei confronti del Cloud computing non si è mai fermato. La dimostrazione sta nella promozione costante che i prodotti Red Hat orientati al Cloud ricevono.

Il piano di Red Hat viene illustrato nel dettaglio nell’articolo Together, Towards The Open Hybrid Cloud scritto da Bryan Che (senior director della Cloud Product Strategy) che approfittando del lancio di Cisco InterCloud parla delle strategie di Red Hat per il cloud.

Ecco gli obiettivi elencati, con commento (personale) annesso:

  • No Vendor Lock-In: nessuno dovrà essere vincolato ai fornitori di servizi cloud;
  • Any Hypervisor to Any Provider: le tecnologie dei sistemi operativi non dovranno essere vincolate agli Hypervisor (quindi non solo KVM, ma XEN, VMWare e via dicendo);
  • Heterogeneous Infrastructure: le infrastrutture dovranno essere eterogenee, avere cioè tecnologie diverse in grado di comunicare pariteticamente;
  • End-to-End Security: ciascuna componente dovrà garantire la sicurezza per proprio conto, ciascuna componente dovrà essere sicura in forma a se stante;
  • Unified Workload Management and Governance: le modalità di configurazione e gestione saranno unificate;
  • Workload Mobility Across Clouds: le applicazioni, i sistemi, le componenti dovranno essere libere di funzionare ovunque;

Il futuro di Red Hat è decisamente a forma di nuvola.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

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