Kilo, la nuova versione di OpenStack, è qui!

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La community OpenStack è (come sempre) in fermento: questa settimana è stata rilasciata ed è disponibile per il download la nuova release di OpenStack, l’unidcesima, nome in codice Kilo.
Moltissime le novità apportate dal team di sviluppo, tutte elencate nelle lunghissime release notes.

Gli obiettivi primari di questa nuova release sono molteplici, e tutti importantissimi. Prima di tutto la stabilità ed a seguire una maggiore semplicità di installazione e di mantenimento, mediante numerose novità introdotte nell’interfaccia Horizon, ossia l’interfaccia web di controllo all’ambiente OpenStack.
Molti anche gli interventi orientati all’alta affidabilità con l’introduzione di nuove metodologie che facilitano la scalabilità (mediante Heat), il controllo ed il calcolo delle metriche (mediante Ceilometer).

Una panoramica delle novità introdotte è visionabile a questo interessante link di IBM, mentre in questo video della OpenStack foundation vengono presentate le novità di Kilo:

Rimane da capire se e come Kilo passerà la prova costume: sarà possibile cioè effettuare un upgrade da Juno (la precedente release)? E, più importante di tutto, sarà sicuro? Staremo a vedere!

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

4 risposte a “Kilo, la nuova versione di OpenStack, è qui!”

  1. Avatar Fabrizio
    Fabrizio

    “facilitano la scalabilità (mediante Heat)”

    ?

  2. Avatar Raoul Scarazzini
    Raoul Scarazzini

    Heat consente di effettuare “orchestration”, ossa l’organizzazione generale dell’infrastruttura, ridotta a codice. In pratica tu scrivi un file in formato human readable e mediante Heat questo viene applicato all’ambiente.
    Pertanto sei tu a scegliere, a monte, come deve scalare la tua infrastruttura.

  3. Avatar Fabrizio
    Fabrizio

    “Molti anche gli interventi orientati all’alta affidabilità con l’introduzione di nuove metodologie che facilitano la scalabilità (mediante Heat)”

    Cioè non parli dell’HA dell’infrastruttura ma dei servizi dentro l’infrastruttura?

  4. Avatar Raoul Scarazzini
    Raoul Scarazzini

    Esattamente. I miglioramenti apportati ad Heat consentono di gestire meglio l’orchestrazione (e quindi scalabilità ed HA dei servizi).

    Tengo a precisare che non ho ancora provato Kilo eh 🙂 mi baso sulle release notes linkate nell’articolo!

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