Mir potrebbe sopravvivere grazie Mate (e Wayland)

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Sebbene l’annuncio di Ubuntu di abbandonare Unity in favore di Gnome abbia fatto scalpore, un altro annuncio ad esso collegato aveva creato un po’ di scontento: l’abbandono di Mir.
Mir era la (sperata) soluzione di casa Canonical per superare il concetto di X server, ponendosi come alternativa a Wayland, che invece gode del supporto (quasi pronto) dei desktop manager più influenti ed usati, ovvero KDE e Gnome – nonché delle librerie usate per creare tali DE, ovvero QT e GTK+.
Mir sembrava destinato all’oblio, ma un’ancora di salvezza è arrivata dagli sviluppatori di MATE, un DE che vuole mantenere l’impostazione di Gnome 2 per chi è rimasto insoddisfatto o deluso dalle novità di Gnome 3, pur usando le sue librerie GTK+.

Le librerie infatti già ora supportano l’uso di Wayland come backend, ma il compositor, ovvero il programma che si occupa di tradurre le operazioni sulle finestre (ridimensionamento, comparsa/scomparsa, spostamento) in comandi per il backend (Wayland, Mir o X che sia), deve essere scritto ex-novo, o deve essere adattato da quello già usato ora in Gnome – buttando via parte del lavoro fatto fino ad ora per distaccarsene. Mir potrebbe essere una soluzione alternativa: portare avanti la parte del compositor e utilizzarla per lavorare con Wayland.

Per ora il tutto è solo un’ipotesi, ma è sempre piacevole vedere l’unione di due progetti a lungo avversari. E magari, quegli sviluppatori scontenti delle scelte di Canonical, non dovranno abbandonare il progetto ma riusciranno a presentare il frutto delle loro fatiche!

 

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.