Arrivano OpenSUSE Leap 15 e Uyuni

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La settimana scorsa si è tenuta a Praga l’annuale OpenSUSE Conference in cui è stata annunciata la nuova release derivata da SUSE Linux Enterprise 15: OpenSUSE Leap 15.

Leap 15 è una non-rolling release indirizzata al mondo enterprise in grado di supportare l’hardware più recente e con alle spalle una community molto vasta.

Le novità di questa release:

  • Possibilità di migrare a SUSE Linux Enterprise;
  • Nuovo sistema di partizionamento;
  • Utilizzo di Firewalld;
  • Possibilità di scegliere tra il ruolo server o transactional server;
  • Ottimizzazione per l’utilizzo in cloud;
  • Utilizzo di Wayland di default.

Gli aggiornamenti periodici di manutenzione e sicurezza per Leap 15 saranno di tre anni, più il rilascio dei Service Pack da installare però manualmente.

In aggiunta, la community di OpenSUSE ha annunciato Uyuni, il forking di Spacewalk, un software di system management.

Spacewalk è un progetto di Red Hat disponibile su GitHub e consente di avere un inventario di tutti i sistemi, installare/aggiornare i pacchetti, controllare i servizi, deployare configurazioni e qualsiasi cosa riguardante la gestione e l’amministrazione del sistema. Il dubbio che attanaglia gli utilizzatori -e gli sviluppatori di openSUSE- è che Spacewalk è la base che Red Hat ha sempre utilizzato per Satellite 5 riversando sulla controparte community le modifiche; dall’annuncio però di Red Hat Satellite 6, riscrittura completa del sistema, non solo l’effort dell’azienda del cappello rosso su Spacewalk è drasticamente diminuito, ma anche le richieste di merging per aggiunta di funzionalità vengono spesso bloccate o, peggio ancora, completamente ignorate.

Fino alla fine di Aprile le stesse FAQ di Spacewalk citavano quanto segue:

Spacewalk is a community project; its code is open source and GPLv2-licensed, and its contributors come from all over the world and from many different companies. As Red Hat’s participation ramps down, there will be an opportunity for the participation from other community members to ramp up. Someone (or several someones!) will need to take over some of the management role that currently rests on Red Hat. What exactly that will look like is still an open question, and one that the Spacewalk community will need to be talking about over the next several years.

Spacewalk è un progetto della comunità; il suo codice è open source e licenziato con GPLv2, ed i suoi contribuenti arrivano da tutte le parti del mondo e tante diverse aziende. Con lo scemare della partecipazione di Red Hat, ci sarà l’opportunità di un incremento della partecipazioni di altri membri della comunità. Qualcuno (o diverse persone!) dovranno rimpiazzare parte dei ruoli di gestione che al momento ha Red Hat. Come questo avverrà è ancora una domanda aperta, ed una di quelle su cui la comunità Spacewalk dovrà discutere nei prossimi anni.

Ed è qui che entra in gioco Uyuni di openSUSE; questo prodotto sarà leggermente diverso ed utilizzerà il il framework di React per l’interfaccia web (andando a sostituire l’attuale componente Java), offrirà l’integrazione con Kubernetes ed il supporto ai container, ed utilizzerà Salt per la gestione delle configurazioni. In poche parole, la base è quella ma si andrà ad allontanarsi parecchio da quello che è l’attuale Spacewalk che conosciamo.

Vi lasciamo al video di presentazione del progetto, buona visione.

Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.

Una risposta a “Arrivano OpenSUSE Leap 15 e Uyuni”

  1. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Credo che la “perdita di interesse” per Spacewalk&c sia più che altro una naturale evoluzione: da Webmin a Spacewalk, anche al netto dei bug, ogni azione è “manuale”, oggi si vuole, giustamente, un IaC completo. Per questo ha molto più senso avere Salt con, se proprio serve una webui punta-e-clicca, Rundeck per la UI.

    Altre cose sono di scarsa utilità, tanto più che sono tutte semi-vendor-specific, con un mucchio di limiti e bachi, con una gestione tutt’altro che leggera e essenzialmente essendo rivolte, si suppone, ad admin ovvero gente che la CLI la usa ogni giorno e l’apprezza non son certo granché gradite.

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