Cos’è realmente Mozilla?

5

Mozilla negli anni si è fatta decisamente un nome. E’ interessante ripercorrere un pochino la storia di questa organizzazione e la sua evoluzione.

Tutto ebbe inizio da Netscape, uno dei primi -e più famosi- browser per desktop. Era davvero molto promettente, al punto che nel 1995 si quotò in borsa, dopo solo 18 mesi di vita dell’azienda, con una straordinaria valutazione di circa 3 miliardi di dollari.

Qualcuno di noi ancora si ricorda che, pochi anni dopo, l’azienda era decisamente in crisi sovrastata da Microsoft che, grazie alla mossa di inserire Internet Explorer direttamente nel proprio sistema operativo Windows 95, si era guadagnata la maggioranza del mercato browser.

Nel ’98 la risposta di Netscape fu improvvisa ed inaspettata: avrebbero reso il codice sorgente della successiva versione disponibile a tutti in una licenza simile alla GPL (ricordiamo che il termine “open source” fu coniato un mese dopo questo annuncio di Netscape).

Ovviamente l’operazione non era così semplice, e molto del browser doveva essere riscritto per poter rilasciarlo liberaemente, ma nel 2002 si arrivò finalmente al rilascio di Mozilla 1.0. Purtroppo, in questi ulteriori 4 anni, Internet Explorer si era “mangiato” il resto del mercato, rendendo questo sforzo tecnico -e commerciale- non significativo.

Questo -parziale- fallimento, però, ha fatto si che Mozilla stessa si impegnasse ancora di più a cercare di imporsi e, dopo quasi 3 anni di lavoro e convertendo Mozilla in un’associazione no-profit, il browser Firefox 1.0 vide la luce nel 2004.

Complice l’atteggiamente di leader del mercato di Microsoft (“tutti usano il nostro browser, quindi facciamo quello che vogliamo e tutti ci seguiranno“), l’uscita di Firefox scosse decisamente la situazione, poichè ai tempi Internet Explorer 6 non vedeva aggiornamenti sostanziosi da quasi 5 anni, e questo portò il browser di Mozilla ad acquisire sempre più utenti.

Nel Novembre del 2009 Firefox deteneva un ottimo 32% del settore, ma ecco che arrivò sulla piazza un concorrente: Google con il suo browser Chrome. Da li è stato un crollo, che ha portato Firefox ad un mero 5% e Google Chrome ad avere quasi il 60% di utenti di browser nel mondo.

Da li Mozilla ha intrapreso diverse strade più o meno fallimentari: prima -nel 2013- ha cercato di entrare nel -non più tanto- emergente mercato mobile con Firefox Phone, abbandonando il tentativo nel 2016. Nel 2015 ha palesato l’opzione di abbandonare -o meglio, rilocare- il progetto Thunderbird, il mail client da loro sviluppato e -praticamente- standard sulle maggiori distribuzioni (per poi confermare nel 2017 che sarebbe continuato ad essere un progetto in mano a loro, ma un pochino più indipendente).

Tra tutto questo, sicuramente, uno degli avvenimenti che ha alzato più polvere è stata l’aggiunta del supporto Encrypted Media Extensions (EME), uno standard W3C closed-source per contenuti protetti da DRM. Seppur questa mossa ha permesso a Firefox di continuare a mantenere un bacino di utenti seppur limitato -quello standard è quello utilizzato da molti servizi di streaming-, non ha fermato lo switch ad altre soluzioni degli utenti.

Di contro, nel frattempo, Mozilla continuava a ricevere parecchio supporto per continuare il suo lavoro; nel 2016, tramite accordi con diversi motori di ricerca, l’organizzazione no-profit ricevette ben 520 milioni di dollari di finanziamenti, cosa che la ha portata a reinvestire in diverse attività, anche al di fuori dell’ambiente software, andando a promuovere campagne per sensibilizzare gli utenti nel ruolo chiave della crittografia su internet (https in primis), per rinnovare le leggi sul copyright Europee in modo da renderle più internet-friendly e per proteggere la libertà di internet, dal discorso della net-neutrality tanto discusso l’anno scorso negli Stati Uniti, alla guida “privacy not included“, una guida agli acquisti di giocattoli e dispositivi elettronici che sensibilizzasse gli acquirenti a grossi problemi di privacy che l’uso di questi comportavano.

Insomma, negli anni e con -purtroppo- la decadenza di Firefox, abbiamo visto una Mozilla meno interessata alla battaglia dei browser (comunque molto importante, basti vedere l’effort portato in Firefox Quantum) e più spostata verso tematiche etiche dell’era di internet, dalla crittografia, alla privacy, alla libertà degli utenti.

E questo porta alla domanda del titolo: cos’è realmente Mozilla? Un’organizzazione di software? Un gruppo di diffusione nozionistica e difesa delle libertà fondamentali di internet? O cos’altro?

Quello che sappiamo è che il suo contributo all’open source è innegabile e, seppur la storia l’ha allontanata da quelli che erano i suoi binari iniziali, forse il tempo l’ha fatta crescere un pochino. Sta a noi decidere.

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

5 risposte a “Cos’è realmente Mozilla?”

  1. Avatar Mte90Net
    Mte90Net

    Sono un volontario mozilla dal 2013 e sono attivo in diverse aree da anni anche a livello nazionale.
    Mi permetto di fare una correzione non si chiamava Firefox Phone ma Firefox OS.

    Riguardo la riflessione mi permetto di aggiungere la mia, Mozilla oramai ha più di 14 anni sulle spalle e ne ha viste tante, oggi internet è diverso a causa di Mozilla per le sue battaglie con gli standard, poi su argomenti etici e adesso si sta riposizionando sulla questione standard.
    Firefox OS era un tentativo per avere un alternativa open source non in mano a grandi aziende per i telefoni ma che non é riuscita a competere contro quelle grandi aziende (mozilla ha tipo 1300 dipendenti in confronto agli altri).

    Ora si sta occupando a livello tecnologico di ridare un valore al suo marchio e di essere di nuovo competitiva per ristabilire il suo ruolo di fondazione e non azienda sulla rete.
    Che su tante cose abbiano fatto marcia indietro o chiuso è innegabile ma sono decisioni politiche che dipendono molto dalla situazione.

  2. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Hum, il ruolo di Mozilla direi che sia indiscusso ma “essere di nuovo competitiva” e “ruolo di fondazione e non azienda” è un ossimoro, senza scomodare l’accenno al “marchio”.

    Personalmente temo che tanto la Mozilla foundation quanto la TDF ed in genere quelle “entità” (virgolettato poiché han definizioni formali differenti) molto vicine al mondo del commercio e del terziario sia troppo viziata da guide manageriali e burocrazia piuttosto che essere “community tecniche” di successo che portano avanti non *prodotti* ma *conoscenza*…

    Il passaggio a quantum per me, utente, è del tutto irrilevante, il cambiamento non è granché percepito, invece quel che è SUPER-rilevante è l’affermazione implicita che in tanti singoli disconnessi facciamo da tempo: linguaggi come il C ed il C++ non han più senso ad oggi per la maggior parte degli usi e continuare a voler mungere performance non è positivo ma segno di dissonanza cognitiva tra software sempre più megalitici ed ingestibili globalmente e micro-ottimizzazioni assurde “locali”. Questo è penso il solo vero progresso tecnico significativo ed enorme che la Mozilla foundation abbia partorito nell’ultimo decennio, pur essendo tecnicamente discutibile, perché il Rust è MOLTO discutibile, il resto francamente mi pare una lotta commerciale priva di senso. Spero che non faccia la fine della SUN.

  3. Avatar Mte90Net
    Mte90Net

    Scusa il ritardo nella risposta!
    Il cambiamento di quantum è stato percepito molto leggendo quello che la gente dice sui social e gli articoli pubblicati per la rete.
    DI progressi tecnici mozilla agisce in molte cose che no tutti sanno come partecipare agli standard del W3C ad esempio l’ultimo sono i Web Payments o quello per le WebExtension che ora sono compatibili con quelle di chrome.
    Se si prendono tutti i progetti si possono trovare rivoluzioni tecnologiche, in ogni caso è vero che non sono comparabili con le grandi aziende IT visto che i numeri sono quelli che sono ma anche gli interessi, che non riguardano solo la tecnologia ma anche l’accesso e l’uso (vedasi campagna ChangeCopyright che abbiamo fatto in Italia l’anno scorso o Internet Health Report).

  4. Avatar Kim ALLAMANDOLA

    Mh, se leggi bene tra le righe vedrai che il cambiamento è stato molto *sbandierato* non percepito e sopratutto, come accadde molto tempo fa con Java, non è stato compreso dai più per il suo significato: “il C++ ci stà stretto, è tempo di usare un linguaggio più moderno, ovvero rispondente ai bisogni di oggi che sono cambiati rispetto agli anni ’80”.

    Quel che non mi piace di Mozilla sono le scelte, troppo aziendali non tecniche: se vivi per i risultati semestrali sei già morto, si deve vivere puntando al futuro, in termini di lustri e decenni, se si è una fondazione, una community tecnica.

  5. Avatar carlo coppa
    carlo coppa

    Non sono un grande utilizzatore di Firefox, ma Mozilla è sicuramente molto importante, a mio parere hanno commesso un po di errori, ma ora sembra che FF sia tornato a essere un grande browser. Ammetto però di essere un grande fruitore di Chromium che preferisco ancora, anche se mi capita di utilizzare anche FF. Diciamo che alla fine è bello poter scegliere tra due grandi alternative open source !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *