Clement “Clem” Lefebvre è il fondatore ed uno dei tre leader del progetto Linux Mint, la popolare distribuzione basata su Ubuntu che fa della semplicità il suo focus principale.
All’interno del consueto post di annuncio del termine del ciclo di sviluppo (pubblicato curiosamente il primo di aprile, ma ben lungi dall’essere un pesce scherzoso), oltre ai consueti complimenti e ringraziamenti alla community che sta dietro al progetto, Lefebvre si è lasciato andare ad alcune lamentele in merito alla direzione che sta prendendo il progetto.
Al di là di aspetti prettamente tecnici, la sensazione generale è che il progetto abbia perso un po’ dell’energia che è sempre stata il suo motore principale.
In particolare ad essersi rotto pare essere il meccanismo di coinvolgimento dei nuovi arrivati e l’accoglienza ad essi riservata, il fatto che diventare sviluppatori dopo essere stati utilizzatori sia complicato.
In particolare riguardo ai feedback ricevuti dal progetto:
Feedback is something we should love, not something we should fear.
I feedback sono qualcosa che dovremmo amare, non temere.
Se si riferisca a qualche evento specifico non è dato di saperlo, ma il tono generale dell’annuncio non trasmette positività.
Sebbene la chiosa parli ancora figurativamente di arcobaleni e unicorni rimane da capire come si evolverà la faccenda: è stata solo una lamentela temporanea dovuta a un ciclo di sviluppo un po’ troppo pesante o c’è dell’altro?
Chi vivrà, vedrà.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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