A quanto pare, per chi viene da Windows, una delle cose più “frustranti” di Linux è l’installazione di software.
Nonostante per noi utenti Linux sia assolutamente normale usare la CLI o eventualmente il software center della nostra distro preferita, l’utente medio Windows preferisce scaricarsi il software (da fonti più o meno attendibili) ed installarselo (con tutti i rischi che ne conseguono).
Microsoft ha cercato, tramite il suo App Store, di abituare gli utenti a questo tipo di concetto ma, al momento, la strategia non sta dando l’effetto sperato.
In Canonical hanno capito bene l’antifona e per “ammaliare” l’utente Windows e, per alcune applicazioni molto popolari, hanno iniziato a proporre i pacchetti Snap.
Un pacchetto Snap è pensato per funzionare sulla maggior parte delle distrubuzioni (oltre 40 al momento) e funziona su cloud, desktop e dispositivi IoT. Inoltre prevede funzionalità quali l’auto-update e rollback.
Microsoft impara molto rapidamente em per ribadire il suo impegno nell’open source, ha rilasciato da pochissimo il suo editor Visual Studio Code come pacchetto Snap.
In realtà, in passato, la community di Ubuntu aveva già creato uno snap di Visual Studio Code, nel 2017, ma questa è la prima versione ufficiale, riconosciuta e supportata da chi il software l’ha creato, Microsoft.
Microsoft si avvicina davvero sempre di più a Linux… oppure è Linux che assomiglia sempre di più a Windows?
Affascinata sin da piccola dai computer (anche se al massimo avevo un cluster di Mio Caro Diario), sono un’opensourcer per caso, da quando sono incappata in Mandrake. Legacy dentro. Se state leggendo un articolo amarcord, probabilmente l’ho scritto io.
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