Da MIT a GPL, breve storia di una migrazione

Si può migrare dalla licenza MIT alla licenza GPL? Ha senso? Quali aspetti bisogna considerare? Ad uno sviluppatore cosa conviene di più?

Domande legittime su cui ci interroghiamo spesso, e su cui si è interrogato anche Drew DeVault, che di mestiere fa lo sviluppatore, venendone a capo con un interessante articolo che condividiamo con voi.

Il percorso descritto interessante, DeVault dice di essere partito dalla licenza MIT poiché, forte del fatto che soddisfacesse le quattro libertà fondamentali del free software, gli sembrava la più indicata per i software da lui sviluppati e condivisi.

La licenza MIT oltretutto è di una semplicità disarmante, e consente di fare pressoché quel che si vuole con il codice, a differenza della GPL che già in partenza è molto, molto più complessa anche solo da comprendere.

Lasciamo a voi la lettura dell’articolo per capire se condividete o meno l’approccio dell’autore, riportando solo un passaggio essenziale che spiega il perché della sua conversione:

Our socialist free software utopia is ripe for exploitation by capitalists, and they’ll be rewarded for doing so. Capitalism is about enriching yourself – not enriching your users and certainly not enriching society.

La nostra utopia socialista del Free software è pronta per essere sfruttata dai capitalisti, ed essi saranno per giunta remunerati nel farlo. Il capitalismo riguarda l’arricchire se stessi, non arricchire i tuoi utenti e nemmeno arricchire la società.

Pertanto l’unica via d’uscita pare essere tutelare il proprio software:

I give people free software because I want them to reciprocate with the same. That’s really all the GPL does. Its restrictions just protect the four freedoms in derivative works.

Dono alla gente free software perché voglio che essi facciano lo stesso. Questo è esattamente ciò che fa la GPL. Le sue restrizioni coprono solamente le quattro libertà del software nei lavori derivati.

Chiaro, cristallino.

Tutti d’accordo? 😉

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

5 risposte a “Da MIT a GPL, breve storia di una migrazione”

  1. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    A parte il discorso sul “socialismo”, che mi lascia sempre un pò perplesso, e siccome non stiamo parlando di roba “materiale” ma di prodotti intellettuali, nel complesso ha ragione.
    Se io, programmatore, ho fatto un software, e voglio che sia liberamente modificabile, mi piacerebbe che nel caso fosse usato per fare soldi, almeno mi venisse riconosciuto il lavoro.
    Siccome ci sono società private, che pur facendo i miliardi di $, e pur usando software GPL nei loro prodotti commerciali, manco ti danno la mancia per un caffè, allora è giusto tutelare il mio desiderio di rendere libero il codice, facendo in modo che se nei tuoi prodotti lo usi, almeno devi consentirmi di poter vedere cosa ne hai fatto, o che modifiche gli hai applicato, e quindi se interessanti, allo stesso modo devi permettermi di poterle liberamente utilizzare.

  2. Avatar Raoul Scarazzini
    Raoul Scarazzini

    Concordo al 100% con quanto hai scritto, sebbene in fondo alla mia testa c’è di fondo l’idea che nel momento in cui vuoi esprimere gratuità che il tuo software venga utilizzato da un’azienda che ci fa i miliardi o dallo studente che ci studia gratis dovrebbe cambiarti poco. Gratis è gratis, ed in questo senso la licenza MIT è quanto di più semplice e lineare ci sia.

  3. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Si, ok, gratis è gratis, ma siccome tu stai usando il mio software ed i miei sorgenti, e con questi ci stai facendo qualcosa di più che passare la serata a imparare un linguaggio, almeno in cambio pretendo di vedere i tuoi di sorgenti.

  4. Avatar Raoul Scarazzini
    Raoul Scarazzini

    Ecco, “in cambio pretendo” si sposa male col concetto di gratuità. Quindi sì, se il punto di partenza è pretendere, allora la licenza MIT non va proprio bene.

  5. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    Si su questa cosa son “cattivello”, anche perchè poi se qualcuno sfrutta troppo questo concetto di gratuità per fare soldi senza nulla restituire alla comunità, si va a finire nello sfruttamento.
    E si, la MIT per me non va proprio bene. In questi casi la GPL è molto migliore, perchè tutela i diritti di tutti.
    Tu puoi anche usare il mio sorgente per fare dei soldi, ma tutela anche il mio diritto di imparare da te, dell’uso che ne hai fatto.

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