Avevamo parlato poco tempo fa di Microsoft Azure Sphere, un microcontroller dedicato all’IoT che Microsoft ha iniziato a sviluppare nel 2018 su un sistema operativo Linux.
Ne abbiamo qui una diapositiva:
Nato con l’intento di risolvere il principale problema della distribuzione su larga scala di questo tipo di device, ossia la sicurezza, il dispositivo è costituito da un singolo chip e certificato da Microsoft affinché fornisca autenticazione, pronta risposta alle minacce ed informazioni diagnostiche relative ad anomalie di funzionamento.
La notizia è che ne è stata annunciata la così detta general availability, in sostanza il chip è disponibile per quanti vogliano creare soluzioni basate sullo stesso.
Ora, ai più arguti non potrà sfuggire come questa specifica soluzione non offra un’opportunità per l’utente finale. Per essere chiari: non è un RaspBerry, ma un singolo chip la cui destinazione finale sono tutti quei produttori di device IoT.
Non a caso Microsoft sta collaborando con Qualcomm sul primo chip Azure Sphere certificato ed abilitato per i cellulari, il quale fornirà connettività sicura.
Insomma, l’utente finale, per quanto il prezzo sia accessibile (meno di 8,65 dollari, stando alle indicazioni ufficiali di Microsoft, e direttamente dipendente dalle quantità) potrà sfruttare questo chip solo in quanto parte di dispositivi IoT come telecamere, lavatrici e chi più ne ha più ne metta.
Una curiosità? Per quanti acquisteranno i dispositivi Microsoft supporterà il sistema operativo a livello di update di sicurezza fino a… Luglio 2031.
Se non è lungimiranza questa!
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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