Se Thunderbird non è stato colpito dai licenziamenti in Mozilla, e se pare parimenti al sicuro Rust, altri progetti rischiano di venire tanto impattati da questa ristrutturazione da poter scomparire. Anche prima di un rilascio completo, come sembra possa capitare a DeepSpeech.
DeepSpeech è un software che ha lo scopo di trasformare il suono in testo (speech-to-text), componente fondamentale della domotica odierna (presente Siri, l’assistente di Google o Alexa?). Ce ne siamo occupati qualche mese fa perché il progetto cercava volontari per perfezionare il modello linguistico italiano.
DeepSpeech, oltre ad essere open-source, sembra anche molto promettente, con buoni risultati di precisione, e senza grosse pretese hardware: facendo una ricerca, molti risultati riguardano l’uso su un Raspberry Pi 4. E parliamo di riconoscimento vocale offline, dove tutto il lavoro è fatto dal computer senza l’assistenza del cloud via internet.
Nel post si dichiara che la versione 1.0, ovvero la prima tanto stabile e completa da poter essere presentata al pubblico, è quasi pronta, e quindi si lavorerà a rilasciarla quanto prima. Cosa che forse permetterà di trovare qualche altro Mecenate, qualche fondazione che voglia dare non solo il sostegno finanziario che Mozilla non sembra più in grado di sostenere, ma anche fare da punto di riferimento per la community che ormai si è creata.
Noi speriamo che ci si riesca, perché sarebbe triste veder perdere per strada quello che sembra un prodotto brillante.
Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.
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