Rocky Linux: finalmente una data di rilascio

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A fronte del “terremoto” scatenato dalla scelta di abbandonare CentOS in favore di CentOS Stream, di fatto cambiando la famosa distribuzione server da downstream ad upstream, la prima cosa successa è stato l’annuncio di Rocky Linux da parte di uno dei fondatori di CentOS stesso per andare a coprire il “buco” lasciato. Nonostante le motivazioni recentemente fornite da Red Hat è indubbio che molti amministratori di sistema guardino a questa nuova arrivata come alla soluzione ai futuri problemi.

Nonostante l’ultima volta molte domande restavano aperte, soprattutto riguardo quando questa distribuzione sarebbe stata disponibile e, soprattutto, se sarebbe stata sufficientemente “matura” da sostituire la solida CentOS, recentemente un aggiornamento sul forum di Rocky Linux affermano che la prima release sarà disponibile già a Marzo del prossimo anno:

We are targeting Q2 2021 to deliver our first release of Rocky Linux, made available not only in standard commercial regions, but also GovCloud, and China.

Abbiamo come obiettivo il Q2 2021 per il rilascio della prima versione di Rocky Linux, resa disponibile non solo nelle normali regioni commerciali, ma anche su GovCloud [un area di Amazon AWS specifica per l’uso da parte del governo Statunitense, ndt.] ed in Cina.

L’annuncio in questione da anche qualche indicazione più dettagliata riguardo l’infrastruttura sulla quale i server di Rocky Linux saranno erogati e, a sorpresa, questi risiederanno su Amazon AWS:

The team selected AWS as the primary build platform for development of Rocky Linux. AWS was chosen primarily to protect the integrity of the software supply chain for Rocky Linux. Unfortunately, donated hardware and rack space isn’t sufficient to meet our supply chain integrity needs

Il team ha scelto AWS come piattaforma primaria per lo sviluppo di Rocky Linux. AWS è stata scelta principalmente per proteggere l’integrità della catena di sviluppo di Rocky Linux. Sfortunatamente, l’hardware donato e lo spazio rack non è sufficiente per i nostri requisiti di fornitura.

Stanno però anche discutendo per avere dello spazio fisico al di fuori dei datacenter di Amazon poichè buona parte della loro infrastruttura principalmente per motivi di costi, continuità e di rimanere agnostici rispetto alla piattaforma.

Molto interessante è come stanno gestendo i rilasci: grazie all’utilizzo di script e tool basati su Koji/Mock (già utilizzato da Fedora per la creazione dei suoi RPM) ed MBS come coordinatore delle build, gli sviluppatori di Rocky Linux stanno implementando delle pipeline (sequenza di task automatizzati) che ottengono i sorgenti (da RHEL), eseguono il debranding e generano i pacchetti. Ovviamente, tutti gli sviluppi in questa procedura saranno ben documentati nel loro wiki.

A questo si aggiunge il fatto che in soli 12 giorni il forum ufficiale ha fatto circa 150.000 visualizzazione e che l’accesso al progetto su GitHub ha già superato la banda massima per il piano attuale (per il quale sarà necessario un upgrade), tutti dati che dimostrano quanto l’attenzione su questo progetto sia alta.

I dati forniti sono tanti, la “Rocky Linux Foundation, Inc.” è già stata registrata in Delaware e tutto sembra pronto per essere ben solido fin dall’uscita, dandoci forse una reale alternativa possibile a questo cambio di paradigma inaspettato dell’amata CentOS.

Non ci resta che seguirne gli sviluppi sul loro sito e, magari, dare una mano alla sua realizzazione.

Utente Linux/Unix da più di 20 anni, cerco sempre di condividere il mio know-how; occasionalmente, litigo con lo sviluppatore di Postfix e risolvo piccoli bug in GNOME. Adoro tutto ciò che può essere automatizzato e reso dinamico, l’HA e l’universo container. Autore dal 2011, provo a condividere quei piccoli tips&tricks che migliorano il lavoro e la giornata.

17 risposte a “Rocky Linux: finalmente una data di rilascio”

  1. Avatar Raoul Scarazzini

    All’atto pratico non ci sono vantaggi sostanziali dimostrabili in termini di stabilità.

    Debian, rispetto a Red Hat, è community driven e non ha alle spalle un’azienda, non è un prodotto commerciale. Red Hat riesce a fornire una serie di garanzie (SLA) che tornano molto utili ai responsabili della sicurezza.
    Un discorso a parte va speso sui prodotti Red Hat, che possono essere usati a compendio di Red Hat Enterprise Linux per estenderne gli utilizzi. Pensa alla virtualizzazione (RHEV, cioè oVirt), ai container (OpenShift, che è Kubernetes on steroids) e via dicendo… Red Hat si pone come la fornitrice dell’intero stack operativo, certificandolo. Ottenere la stessa cosa con Debian non è impossibile, ma certamente richiede moltissimo effort.
    Per questo CentOS ha tutta questa importanza: perché di fatto consentiva di utilizzare lo stesso stack di cui sopra senza dover sborsare soldi, mantenendo però lo stesso livello di integrazione.
    Spero di averti fornito un quadro sufficientemente chiaro.

  2. Avatar xan
    xan

    per come la vedo io:
    – RHEL offre a pagamento una serie di servizi di assistenza e supporto (e certificazioni etc etc) utili in ambienti server di produzione
    – CentOS è una RHEL senza supporto per ambienti di pre produzione o comuque non cosi importanti per l’azienda

    avere i 2 ambienti 100% compatibili è comodo per i sys admin per avere script e gestione omogenea.
    in pratica è la pigrizia dei sys admin ad aver favorito centos.

  3. Avatar Raoul Scarazzini

    In che senso non capisci? Debian è una distribuzione community driven non commerciale, vendere servizi e addirittura fare concorrenza sarebbe in antitesi con lo statuto.
    Se però prendi Ubuntu allora il ragionamento lo puoi fare, ma solo per aver conferma che quello di Red Hat è un monopolio (basta fare un check sui fatturati).

  4. Avatar Raoul Scarazzini

    avere i 2 ambienti 100% compatibili è comodo per i sys admin per avere script e gestione omogenea.
    in pratica è la pigrizia dei sys admin ad aver favorito centos.

    La pigrizia non c’entra assolutamente nulla. È una questione di compatibilità e risparmio semmai, ma cosa c’entra la pigrizia?

  5. Avatar xan
    xan

    quale sarebbe il problema nel finanziare la fondazione con dei servizi a pagamento per aziende?

  6. Avatar xan
    xan

    per mia esperienza si sceglie RHEL per i motivi da te indicati per gli ambienti principali e poi si sceglie centos per gli altri per avere la cosa gratis piu simile a RHEL per “pigrizia”, nel senso che è piu semplice lavorare quando tutti gli ambienti si somigliano

  7. Avatar Raoul Scarazzini

    Proprio perché è più semplice, è anche la cosa più logica da fare 🙂

  8. Avatar Raoul Scarazzini

    Il problema principale riguarderebbe trasformare Debian in un’entità commerciale, che quindi dovrebbe avere una struttura, un CEO e via dicendo. Cose che con l’intrinseca democraticità della struttura del progetto Debian sono totalmente in antitesi.

  9. Avatar golden
    golden

    Una curiosità da nabbo: qual’è il vantaggio specifico di avere una distro basata su Red Hat, rispetto alla rinomata stabilità di Debian?
    È solo perché è lo standard commerciale in certi settori, o c’è qualche vantaggio intrinseco significativo?

  10. Avatar xan
    xan

    perchè una fondazione non potrebbe finanziarsi fornendo servizi e certificazioni ?

  11. Avatar xan
    xan

    si si, è solo un modo diverso di vedere la cosa 😀

  12. Avatar xan
    xan

    in effetti non capisco perchè debian non fornisca anche una versione a pagamento (o in altra forma) per far concorrenza a RHEL, che poi appunto si tratta solo di semplificare delle cose che gia ha

  13. Avatar Raoul Scarazzini

    Attenzione, Debian NON È una fondazione. È un progetto. C’è una netta differenza. Non è la Linux Foundation in cui trovi una struttura aziendale (https://www.linuxfoundation.org/about/leadership/ ), Debian è un progetto, un esempio di democrazia incompatibile con il concetto di azienda. Debian vive delle donazioni e del volontariato.

  14. Avatar xan
    xan

    in effetti è vero ma hanno comunque una gerarchia e per ricevere donazioni devono avere una qualche forma legale, una onlus o una cosa cosi ? o sono totalmente anarchici ?

    ho visto solo ora : “Debian accetta donazioni in attrezzature ma in questo momento non in altri modi.”

    cioè dietro non hanno neanche una cosa come la FSF o la linux foundation.
    incredibile!!

  15. Avatar Matteo Fracassetti
    Matteo Fracassetti

    Non è questione di “pigrizia” del sysadmin o dello sviluppatore, è proprio sbagliato fare diversamente. A meno che non ci sia un qual certo gusto sadico nel far fare le cose due volte, per niente…

    Un esempio facile ce l’hai con curl: Quando devi lavorare con i certificati client (o con SSL in generale) è facile scontrarsi con il fatto su nelle RH-based curl è compilato di default con il supporto e l’integrazione di NSS mentre su Debian e derivate no…

  16. Avatar darkcg
    darkcg

    Usare il termine “pigrizia” non è un modo diverso di vedere le cose, significa vederle non avendo mai lavorato nell’ambito che si commenta e non avere proprio idea di come funzionano le cose. Secondo la tua definizione, anche chi usa API è “un pigro”. Una definizione non proprio coerente su come funziona l’informatica tutta, a prescindere dall’area applicativa.

  17. Avatar xan
    xan

    Lazy loading.

    Stai dando una connotazione negativa alla parola pigrizia che in informatica non lo é necessariamente

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