Arch Linux potrebbe fornire una versione ottimizzata per CPU moderne

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A inizio anno vi abbiamo raccontato della possibile decisione di Red Hat di alzare i requisiti minimi delle CPU (architettura x86, a 64 bit). L’obbiettivo è fornire prestazioni migliori, grazie all’efficenza superiore delle CPU moderne rispetto alle CPU più datate, fornite da istruzioni (funzioni) nuove non presenti nelle vecchie CPU.

Phoronix ci racconta che anche Arch, distribuzione da sempre sensibile alle prestazioni, ha cominciato un discorso interno simile. Ma, in questo caso, il livello minimo non sarebbe “x86-64-v2” (ovvero le CPU degli ultimi 20 anni circa) ma “x86-64-v3”, comprensive delle CPU degli ultimi 10 anni circa.
La proposta trarrebbe le basi su un grande miglioramento delle prestazioni, misurabile tra il 10% e il 20%. Non un salto eccezionale, ma nemmeno male. Ricordiamo che sono ancora risultati preliminari, oltre ad essere difficile fare rilevazioni precise sulle prestazioni generali di un sistema.

Se il punto fosse solo migliori prestazioni, un vantaggio ancora superiore si avrebbe richiedendo la “x86-64-v4”, quella successiva. Ma questa è supportata da ancora meno CPU, di tre o quattro anni (e quasi solo Intel), limitando di molto la base utenti. Visto che tale specifica prescrive anche le istruzioni AVX-512 di Intel, sarebbe escluso anche Linus Torvalds, per dire.

La retrocompatibilità è infatti un tema altrettanto importante per gli utenti di Arch. Spesso, grazie alle ottimizzazioni di base più spinte di altre distribuzioni, Arch può essere usato per recuperare vecchi PC, con risorse limitate. Per esempio, è una delle poche distribuzioni a cui bastano 512 MB per funzionare out of the box (anche se da un anno a questa parte serve 1 GB per il boot della ISO di installazione). La richiesta di una CPU più moderna escluderebbe anche questi utenti.

Una prima soluzione è già dentro la proposta: non un requisito per la distribuzione in generale, ma solo un porting, una distribuzione parallela di pacchetti compilati con le ottimizzazioni abilitate. Cosa che sulla carta si limita ad attivare/disattivare delle opzioni a livello di compilazione, ma che richiede la duplicazione delle risorse dedicate alla costruzione e distribuzione dei pacchetti.

Inoltre, anche in Arch sono in corso di adozione delle ottimizzazioni runtime. In uno scenario del genere, in un pacchetto potrebbe essere fornita la stessa libreria (programma) in più versioni, con varie ottimizzazioni. Le applicazioni, all’avvio, controllerebbero/chiederebbo le funzionalità supportate dalla CPU e sceglierebbe in base a queste la libreria da caricare più ottimizzata.

La discussione è ancora aperta, ed è interessante vedere da che soluzione sarà adottata – anche solo come prova anteprima di quanto succederà in altre distribuzioni. Infatti, essendo Arch una rolling release, dalla decisione finale ai nostri PC potranno passare poche settimane, e non mesi – o anni.
Certo che poi, se sono necesseraie ottimizzazioni più spinte, bisognerà scegliere altre distribuzioni. Come ClearLinux, di Intel specifica per Intel. O la buona e vecchia cara Gentoo!

Ho coltivato la mia passione per l’informatica fin da bambino, coi primi programmi BASIC. In età adulta mi sono avvicinato a Linux ed alla programmazione C, per poi interessarmi di reti. Infine, il mio hobby è diventato anche il mio lavoro.
Per me il modo migliore di imparare è fare, e per questo devo utilizzare le tecnologie che ritengo interessanti; a questo scopo, il mondo opensource offre gli strumenti perfetti.

12 risposte a “Arch Linux potrebbe fornire una versione ottimizzata per CPU moderne”

  1. Avatar sabayonino
    sabayonino

    O la buona e vecchia cara Gentoo!

    o Funtoo o… Linux From Scratch 😀

    giusto per merito di citazione

  2. Avatar xan
    xan

    tra il 10% e 20% con un parametro di build solo io lo considero un salto enorme?

  3. Avatar xan
    xan

    per quanto riguarda x86-64-v3 parliamo di tutte le cpu intel dal 2013 in poi, mentre per AMD dal 2015 in poi

    mi piacerebbe molto avere delle distro ottimizzate al massimo per le cpu che poi saranno quelle che formano il 90% dell’utilizzo.

    su distro come ubuntu non ha proprio senso supportare cpu precedenti in quanto il sistema neanche girerebbe fluido,
    spero vivamente che questa cosa passi e che si diffonda in modo massiccio sopratutto sulle distro non focalizzate sui pc datati

    PS poi una persona si domanda come fa clear linux ad avere performance cosi migliori, semplice: un flag di build…..

  4. Avatar michele
    michele

    anche a me sembra veramente tanto, poi va capito se il gap sia su specifiche istruzioni o se generiche del sistema.
    Quando ero giovane e le distro erano una: Slackware (debian è arriva l’anno successiv). Mi dilettavo a ricompilare il kernel con le specifiche del mio spettacolare 286 e i driver che mi servivano (dove possibile come moduli). Non ricordo di particolari miglioramenti

  5. Avatar michele
    michele

    Le cpu, anche di 10 anni fa, come il mio vecchio I7 di prima generazione (metà del 2011) e 8 giga di ram, perché abbandonarle? Non noto particolari rallentamenti. Preferirei che il software venga scritto meglio piuttosto che puntare tutto su hardware nuovo.
    Certo l’evoluzione di intel e amd migliora le performance hardware ed è giusto aggiungere queste implementazioni nel software ma abbandonare chi spende poco per i pc mi sembra da mac e windows.

  6. Avatar xan
    xan

    non tutte le distro dovrebbero abbandonare le vecchie cpu ma avere almeno alcune distro focalizzare sulle nuove cpu non mi sembra una brutta idea

  7. Avatar michele
    michele

    ubuntu sul mio pc del 2011 funziona molto bene. Anche con programmi di grafica e video (piccole stop motion) fa egregiamente il suo dovere.

  8. Avatar michele
    michele

    E’ un’ottima idea. Ma diventerebbero distro di nicchia, non credo che ci sia tanta gente che cambi il pc spesso, specialmente se quello che ha funziona.

  9. Avatar sabayonino
    sabayonino

    Il salto enorme lo fa per l’utilizzatore .
    Video/Audio editing , Gaming ? grafica 3D massiccia ? Può starci.
    Ma per l’utente che naviga , chatta , legge qualche mail si guarda il filmetto di turno ha un senso fino ad un certo punto.

  10. Avatar Massimiliano
    Massimiliano

    Citerei anche Alpine Linux. Recentemente l’ho provata su un vecchio netbook Atom 32 bit con 1GB di RAM. Non pensavo potesse ancora girare un Linux moderno (l’ultima distro installata era CentOS 6, giusto per tenerlo in vita), ma ho dovuto ricredermi. Con XFCE si riesce ancora ad avere un desktop decente e a navigare su internet con FF.
    IMO è un ottimo esempio che dimostra che se vuoi ancora spremere qualcosa da una macchina non basta affidarsi al compilatore (a suo tempo anche io usavo Gentoo), ma bisogna fare scelte radicali dal basso.

  11. Avatar xan
    xan

    praticamente tutte le cpu degli ultimi 8 anni non mi sembra tanto di nicchia

  12. Avatar Maurizio Tosetti
    Maurizio Tosetti

    Potrebbe fornire una versione ottimizzata Cpu moderne. Ma ad esempio la comunità fornisce già supporto per i 32 bit. Quindi non vedo perchè non farne anche per “i vecchi” 64 bit…

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