Colpo di scena: SUSE crea il suo fork di RHEL

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In seguito all’annuncio da parte di Red Hat della sospensione della pubblicazione dei sorgenti RPM relativi a Red Hat Enterprise Linux in git.centos.org avevamo raccontato delle dichiarazioni di SUSE volte a confermare l’impegno dell’azienda verso il codice aperto, mantenendone la libertà di accesso, modifica e distribuzione.

Tutto sommato era sembrata una presa di posizione prevedibile, assolutamente logica e commercialmente adatta al momento, vista la rivalità da sempre viva tra l’azienda del camaleonte e quella del cappello rosso.

In pochi però potevano prevedere l’annuncio che ha fatto capolino sul sito di SUSE poche ore fa, il cui titolo è molto chiaro: SUSE Preserves Choice in Enterprise Linux by Forking RHEL with a $10+ Million Investment.

Ebbene sì, SUSE ha dichiarato che investirà dieci milioni di dollari per creare e mantenere un fork di Red Hat Enterprise Linux, di fatto quindi un nuovo clone, che si andrà ad aggiungere ad AlmaLinux, Rocky Linux e sì, anche Oracle Linux, che sono tutte copie di RHEL.

Ed è interessante notare come, proprio all’interno di questo annuncio, ci siano anche le dichiarazioni di Gregory Kurtzer, che è il CEO di CIQ, l’azienda che finanzia, sviluppa e promuove Rocky Linux:

The enterprise Linux community requires standardization, stability, and consistency, CIQ is bringing stability to our partners, customers, and community, by building a broad coalition of like-minded companies, organizations, and individuals. SUSE has embodied the core principles and spirit of open source; CIQ is thrilled to collaborate with SUSE on advancing an open enterprise Linux standard.

La comunità Linux enterprise richiede standardizzazione, stabilità e coerenza, CIQ sta portando stabilità ai nostri partner, ai clienti ed alla community, costruendo un’ampia coalizione di aziende, organizzazioni e privati che la pensano allo stesso modo. SUSE ha incarnato i principi fondamentali e lo spirito dell’open source; CIQ è entusiasta di collaborare con SUSE per promuovere uno standard Linux aziendale aperto.

Quindi nessun tipo di acredine per un progetto di fatto concorrente, ma anzi tanta voglia di collaborare. Sintomo che forse siamo di fronte ad un cambiamento sostanziale di mentalità ed approccio nel mondo Linux Enterprise. Sembra quasi che il sistema in sé non conti più, tante sono le alternative identiche, ma contino invece i servizi che lo circondano, che guarda caso sono promossi dalle aziende che producono fork, cloni o quant’altro.

In questo senso la frammentazione dell’offerta creerà concorrenza, con le aziende che, a fronte dello stesso prodotto, cercheranno il servizio più conveniente. Se quindi l’obiettivo della mossa di Red Hat, oltre all’ottimizzazione dell’effort necessario a pubblicare i sorgenti su git.centos.org (enorme, possiamo immaginare), era cercare di vendere più subscription, certamente lo scenario che si prefigura potrebbe risultare inatteso, quasi come questa annuncio di SUSE.

Ma del resto quando si muove la sabbia in fondo allo stagno chi sa davvero cosa potrà venirne fuori finché la sabbia non sarà appoggiata nuovamente?

Fa sorridere infine la precisazione in fondo all’annuncio:

Any statements in this press release about future expectations, plans and prospects for the company, including statements containing the words “aims,” “targets,” “will,” “believes,” “anticipates,” “plans,” “expects,” and similar expressions, may constitute forward-looking statements and should be read with caution.

Qualsiasi dichiarazione in questo comunicato stampa su aspettative, piani e prospettive future per l’azienda, comprese le dichiarazioni contenenti le parole “desidera”, “obiettivi”, “vuole, “crede”, “anticipa”, “pianifica”, “si aspetta”, ed espressioni simili, possono costituire dichiarazioni previsionali e devono essere lette con cautela.

Quindi consideriamo l’annuncio per quello che è: una dichiarazione di intenti, senza nulla di “firmato”. Come a dire, intanto lo diciamo, poi vediamo che succede.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

2 risposte a “Colpo di scena: SUSE crea il suo fork di RHEL”

  1. Avatar JustATiredMan
    JustATiredMan

    toh… ma guarda un po’…. staremo a vedere se e’ veramente una cosa utile per diventare un atlernativa reale a Centos, oppure se sara’ un tentativo di portare a casa qualche cliente in piu’.

  2. Avatar Riccardo R.

    Nel frattempo, due novità:

    1) Oracle Linux ha rilasciato un post sul proprio blog, che invito a leggere:
    https://www.oracle.com/news/announcement/blog/keep-linux-open-and-free-2023-07-10/

    2) Rocky Linux ha rilasciato il nuovo kernel per la versione 8.8 (4.18.0-477.15.1).

    Ciao.

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