Tra vent’anni ci dovremo essere dimenticati di Kubernetes, se ci saremo evoluti. Si apre con questa affermazione di Kelsey Hightower, ormai (da poco, essendosi ritirato per non fare più questo mestiere) ex dipendente Google e nome altisonante nel panorama Kubernetes, il quale, all’interno di una interessante intervista nel podcast The README Podcast di GitHub analizza quello che potrà essere il futuro della piattaforma di orchestration di container più famosa del mondo.
If @kubernetesio isn’t here in 20 years, we’re doing something right—according to @kelseyhightower, who’s here to celebrate Maintainer Month, now on The ReadME Podcast. https://t.co/T2Mf2k92Op
— GitHub (@github) May 24, 2023
Se parleremo ancora di Kubernetes tra 20 anni, sarà un momento triste per la tecnologia perché non ci sono state idee migliori. È questo il centro del discorso che, per quanto possa sembrare shockante, è più che veritiero, e viene motivato nel corso della chiacchierata.
Facendo un rapporto di forze, Linux ha più di 30 anni e Kubernetes 10, ma le sue idee fondamentali risalgano a 20 anni fa. Kubernetes è arrivato come un progetto che implementava i dieci anni precedenti di modelli, ciò che molte persone stavano sperimentando nei propri ambienti.
Insomma, è tutta una questione di evoluzione, come quella raccontata a proposito degli inizi di Kubernetes, quando c’era un gigantesco script bash che in 15 minuti tirava in piedi l’intero cluster, bastava attendere di fronte a uno schermo in cui sfrecciavano decine di migliaia di righe di testo. Bello, ma poco confortevole. Poiché mancava di controllo. Da lì Hightower scrisse Kubernetes the Hard Way dove l’installazione di Kubernetes veniva sviscerata nei dettagli, per mettere l’utente in pieno controllo.
Evoluzione quindi, e non fossilizzazione su tecnologie in quanto tali, riportando sempre un’altra affermazione del buon Hightower:
A career in tech is less about learning a specific tool as it is the willingness to learn a different tool when the time comes.
Una carriera nelle tecnologie è poco a proposito di imparare uno specifico tool e molto invece a proposito della volontà di imparare un tool differente quando viene il momento.
Un po’ come dire che non è la nozione in sé, quanto piuttosto il metodo di studio. E lo stesso concetto si applica ad una tecnologia quale è Kubernetes: nata per l’evoluzione ad un certo punto dovrà evolversi essa stessa, altrimenti la community non avrà fatto passi in avanti.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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