Ormai open-source è sinonimo di GitHub, o almeno così la pensano gli sviluppatori di PyPy

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PyPy è un interprete Just-In-Time (JIT) per Python, è cioè un programma che converte il codice sorgente in linguaggio macchina durante l’esecuzione del programma, cosa che in genere migliora le prestazioni del programma rispetto all’interprete tradizionale, che in questo caso è appunto CPython.

Se si installa PyPy, e di fatto si tratta di scaricare il binario dall’indirizzo https://www.pypy.org/download.html, e lo si utilizza per eseguire uno script python si potrebbero raggiungere performance che superano anche di quattro volte quelle di CPython, tornando particolarmente utile per servizi ad alta concorrenza e, in ambito scientifico, per eseguire in modo più efficiente algoritmi computazionalmente intensivi.

Ma perché parliamo proprio oggi di PyPy? Il motivo risiede nel blog post apparso sul sito ufficiale del progetto, apparso in chiusura d’anno, nel quale viene annunciata la migrazione del repository (perché è sempre di un progetto open-source che stiamo parlando) dall’attuale Mercurial (https://foss.heptapod.net/pypy/pypy) a GitHub (https://github.com/pypy/pypy).

Ora, in un’azione del genere non ci sarebbe decisamente nulla da segnalare, ma il caso in questione è particolare, poiché le ragioni evidenziate per la scelta sono molto interessanti. Anzitutto il post apre dicendo che:

We still feel Mercurial is a better version control system. The named branch model and user interface are superior. But

Continuiamo a credere che Mercurial sia un sistema di controllo versione migliore. Il modello di branch nominale e l’interfaccia utente sono superiori. Ma

Ed in quel “ma” sono racchiude ragioni che passano dalla poca visibilità garantita al progetto dall’attuale sito foss.heptapod.net, che non viene ben indicizzato e non gestisce bene le richieste di supporto che vengono viste come SPAM, e soprattutto da questa affermazione:

Open Source has become synonymous with GitHub, and we are too small to change that.

Open Source è diventato sinonimo di GitHub, e siamo troppo piccoli per cambiare questa cosa.

Nella sua disarmante sincerità questa affermazione ha portato, e sono sicuro porterà, più di una discussione: è davvero così?

Davvero oggi un progetto open-source ha ragione di esistere solo se si trova su GitHub?

Di primo acchito ho pensato che no, di alternative ne esistono. GitLab ad esempio offre possibilità del tutto simili a quelle di GitHub. Eppure… Se si osserva la banda laterale di questo Blog si vedrà campeggiare il bottone GitHub, che punta al repository mmul-it dove ci sono tutti i progetti legati a Mia Mamma Usa Linux, in primis KPA e Kubelab.

Pertanto, vale forse la pena riformulare la domanda: se aveste un progetto open-source da promuovere, far crescere e per il quale cercare collaboratori… Quale piattaforma scegliereste?

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

2 risposte a “Ormai open-source è sinonimo di GitHub, o almeno così la pensano gli sviluppatori di PyPy”

  1. Avatar Marco Bonfiglio
    Marco Bonfiglio

    Potrei scegliere altre piattaforme, anche interne, ma – al momento – un mirror su GitHub è semplicemente necessario.
    Perfino il Kernel Linux ha il suo mirror per rendere più facile ricevere contributi… e non è di Linus!

  2. Avatar Capitano Nemo
    Capitano Nemo

    GitHub però è di microsoft. Secondo il mio pessimismo un giorno o l’altro microsoft farà qualcosa di brutto perchè è nella natura di microsoft. Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

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