Partiamo con la notizia “banale”, anche se poi quando si parla del Kernel Linux di banale non c’è mai nulla: è stata ufficialmente e puntualmente rilasciata la versione 6.10. Come di consueto nel messaggio alla mailing list ufficiale del Kernel ci ha pensato Linus Torvalds a raccontare come è andata ed a spiegare quali sono state le parti impegnative di questo rilascio:
So the final week was perhaps not quote as quiet as the preceding ones, which I don’t love – but it also wasn’t noisy enough to warrant an extra rc. And much of the noise this last week was bcachefs again (with netfs a close second), so it was all pretty compartmentalized.
In fact, about a third of the patch for the last week was filesystem-related (there were also some btrfs latency fixes and other noise), which is unusual, but none of it looks particularly scary.
Another third was drivers, and the rest is “random”.
Insomma l’ultima settimana forse non è stata così tranquilla come le precedenti, cosa che non amo, ma non è stata nemmeno abbastanza rumorosa da giustificare un RC extra. E gran parte del rumore della scorsa settimana è stato ancora una volta causato da bcachef (con netfs al secondo posto), quindi era tutto piuttosto compartimentato.
In effetti, circa un terzo della patch dell’ultima settimana era relativa ai filesystem (c’erano anche alcune correzioni alla latenza di btrfs e altro rumore), il che è insolito, ma niente di tutto ciò sembra particolarmente spaventoso.
Un altro terzo riguardava i driver, mentre il resto è “casuale”.
Quindi al netto dell’affezione del Dittatore Benevolo per il termine noisy, tutto assolutamente nella norma.
Cosa c’è di nuovo in questa release lo riassume come sempre molto bene Phoronix, ma per dare una sintesi in qualche modo sensata, ecco una lista:
- L’infrastruttura iniziale del DRM Panic (vi ricordate vero il BSOD per Linux?)
- Un nuovo driver Panthor DRM per le schede Arm Mali
- Supporto migliorato per AMD ROCm/AMDKFD sui chip Ryzen APUs e nuove aggiunte per gli AMD Zen 5.
- Aggiunta del supporto su RISC-V delle GPU AMD merito del nuovo Kernel mode FPU di RISC-V.
- Nuove lavorazioni per le grafiche Intel Xe2.
- Continuazione del lavoro per la riparazione online di XFS.
- Supporto per Steam Deck IMU.
- Inserimento di TPM bus encryption e integrity protection
Insomma, come si diceva, non c’è mai nulla di banale con il Kernel Linux.
Non sarà sfuggita agli attenti la presenza di RISC-V in molte delle novità sopra presentate, ed è proprio qui che vale la pena riportare la notizia di chiusura di questo articolo, relativa alle parole che Torvalds ha riservato all’architettura open-source, riportate da tom’s HARDWARE, nelle quali il creatore di Linux si dice preoccupato che RISC-V commetta gli stessi errori di Arm e x86:
Even when you do hardware design in a more open manner, hardware people are different enough from software people [that] there’s a fairly big gulf between the Verilog and even the kernel, much less higher up the stack where you are working in what [is] so far away from the hardware that you really have no idea how the hardware works,
So, it’s really hard to kind of work across this very wide gulf of things and I suspect the hardware designers, some of them have some overlap, but they will learn by doing mistakes — all the same mistakes that have been done before.
Anche quando progetti l’hardware in un modo più aperto [RISC-V è open-source, ricordiamolo], gli sviluppatori hardware sono abbastanza diversi da quelli software e c’è un divario abbastanza grande tra Verilog e persino il kernel. Più in alto nello stack lavori più ti rendi conto che sei così lontano dall’hardware che non hai davvero idea di come funzioni.
Quindi, è davvero difficile lavorare su questo abisso molto ampio di cose e sospetto che i progettisti hardware, alcuni di loro abbiano qualche sovrapposizione, ma impareranno commettendo errori – tutti gli stessi errori che sono stati fatti prima.
Per i non addetti ai lavori (come il sottoscritto) quel Verilog menzionato nella frase è un linguaggio di descrizione dell’hardware (HDL, Hardware Description Language) utilizzato per modellare e progettare circuiti elettronici.
I timori di Torvalds sono quindi che le persone che attualmente lavorano su queste architetture, che per quanto aperte sono comunque nuove, finiranno per dover fare gli stessi errori di x86 e ARM per potersi evolvere, e quindi si aspetta che ci vorrà molto tempo (considerati i decenni che ci sono voluti per allineare x86 e ARM a “ragionare” sullo stesso piano) per considerare RISC-V un’architettura stabile.
La speranza rimane comunque quella che, grazie all’evoluzione tecnologica costante, lavorare oggi sull’hardware è molto più semplice che in passato e, grazie a questo, non dovrebbe volerci tutto quel tempo per vedere RISC-V diventare un effettivo player di mercato rispetto alla “leggenda” che invece rappresenta ora.
Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.
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